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«Ho tanto desiderato…» – BUONA DOMENICA! Domenica delle Palme – Anno C

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO

Siamo con te, Signore,
pronti a entrare a Gerusalemme.
Siamo con te, e con te vorremmo
percorrere le vie sempre inedite del dono,
dell’amore gratuito e totale,
della salvezza seminata a piene mani
e mai misurata,
del perdono offerto anche e soprattutto ai colpevoli.
Insegnaci a restare,
a non scappare nel dubbio e nella sofferenza,
a pronunciare con te il nostro sì all’amore,
per diffondere nel mondo profumo
di speranza e riconciliazione.
Amen.

DAL VANGELO DELLA DOMENICA
(Lc 22,14-23,56)

– Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione
Quando venne l’ora, [Gesù] prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse loro: «Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, perché io vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». E, ricevuto un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e fatelo passare tra voi, perché io vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non verrà il regno di Dio».

– Fate questo in memoria di me
Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me». E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi»…

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Entriamo in Gerusalemme – BUONA DOMENICA! Domenica delle Palme – Anno B

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO

Signore Gesù, entriamo con te in Gerusalemme
per entrare nel mistero pasquale
della tua passione, morte e risurrezione.

Ti contempliamo, Uomo della Croce,
e scopriamo il prezzo che hai pagato
per la nostra salvezza.
Ti contempliamo, Uomo dei dolori,
e scopriamo che la vita può essere
una risposta anche nella sofferenza.
Ti contempliamo, Uomo dell’amore,
e scopriamo che la morte non ha l’ultima parola.

Vogliamo restare con te, Signore, nell’ora della prova,
con te sotto la croce, sotto ogni croce.
Convertici a te! Convertici all’Amore!
Convertici al Vangelo!

DAL VANGELO DELLA DOMENICA
(Mc 14,1-15,47)

Mancavano due giorni alla Pasqua e agli Àzzimi, e i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di catturare Gesù con un inganno per farlo morire. Dicevano infatti: «Non durante la festa, perché non vi sia una rivolta del popolo».

Ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura
Gesù si trovava a Betània, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo. Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: «Perché questo spreco di profumo? Si poteva venderlo per più di trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei.
Allora Gesù disse: «Lasciatela stare; perché la infastidite? Ha compiuto un’azione buona verso di me. I poveri infatti li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me. Ella ha fatto ciò che era in suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura. In verità io vi dico: dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche quello che ha fatto».

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Risorgi! – BUONA DOMENICA! DOMENICA DI PASQUA – RISURREZIONE DEL SIGNORE 

«Egli doveva risuscitare dai morti.»
Gv 20,9

È il primo giorno della settimana. È il primo giorno di una alleanza nuova e inaudita. È il giorno nuovo inaugurato dal Salvatore. È il giorno in cui tutto, ma davvero tutto si è compiuto.
Eppure… I discepoli sono rimasti con un pugno di mosche in mano. Nulla di quanto atteso e annunciato. Nulla se non un sepolcro vuoto. Nulla se non un’assenza: unica prova non-prova per poter credere… Ma in che cosa? Che cosa avranno pensato quei discepoli e quelle discepole? Quali delle tante parole del Maestro gli saranno ritornate alla memoria?
Maria di Magdala cerca il corpo del Signore. Simon Pietro scruta l’assenza e osserva dei segni: i teli, il sudario, il sepolcro vuoto. Il discepolo «che Gesù amava… entrò… vide e credette». Entrò nella stessa assenza, in quello stesso vuoto… ma lui credette!
Credette nonostante tutto. Credette avendo nulla da stringere. Credette semplicemente. Credette senza aver bisogno di altro…
E noi, di che cosa abbiamo ancora bisogno? Noi credenti che cosa continuiamo a cercare? I segni di risurrezione sembrano dissolversi tra le nostre mani. Continuiamo a trovarci di fronte a sepolcri svuotati, a figli di Dio massacrati e uccisi, a madri che continuano a stringere crocifissi, a una creazione ferita e ridotta a macerie che non riesce a risorgere.
Ma risurrezione non significa forse questo: vita nella morte? Un presente-assente non significa forse luce che nella notte?
Questo l’augurio: non smettiamo di credere che una nuova creazione ci sarà. Non permettiamo a nessuna guerra di uccidere la speranza. Non consentiamo alla violenza di murare nel sepolcro ogni possibile risurrezione.
Noi siamo discepoli amati! Per questo la risurrezione è sempre possibile!
Noi siamo amati, voluti, salvati, tutti e sempre! Per questo la morte e la non-umanità non avranno l’ultima parola sulla vita!

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO

Risorgi, Signore

Risorgi, Signore Gesù,
tra le lacrime di chi
non ha più speranza,
tra le macerie di chi
ha una vita da ricostruire,
tra le armi che stanno
ancora una volta uccidendo.
Risorgi, e rinnova la vita!
E lì dove l’uomo
sta seminando morte,
tu, Signore risorto,
fai germinare
una nuova creazione.
Amen.

DAL VANGELO DELLA DOMENICA (Gv 20,1-9)

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

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Contempliamo l’Amore – BUONA DOMENICA! Sabato santo – ANNO A

 «Che cosa è avvenuto? Oggi sulla terra c’è grande silenzio, grande silenzio e solitudine».

Immersi nel grande silenzio della morte del Signore, oggi null’altro ci è chiesto se non attendere.
Attendere fiduciosi nella forza dirompente dell’amore.

La morte ha vinto, il Dio crocifisso è morto.
Le tenebre della violenza e dell’ingiustizia hanno prevaricato.
Il sepolcro è stato chiuso.
Una pietra separa il Messia dal mondo.
Il Salvatore è bloccato nel silenzio della morte.

O almeno questo è ciò che crede chi non crede.
Colui che nel Nazareno ha riconosciuto il volto di Dio sa che oggi è solo il giorno dell’attesa.
L’amore vibra nel grembo fecondo della creazione.
La vita, quella eterna, è pronta a esplodere, abbracciando di sé il cosmo e ogni essere vivente.
Tutto ciò che giace sarà sollevato: nuova sarà la creazione.
Il Salvatore oggi sta attraversando le tenebre della morte e sta spezzando catene di dolore, disperazione, peccato, morte.
Tutto lui salverà.
Noi dobbiamo solo attendere nella notte, certi che lui, luce del mondo, ci sta riconquistando alla vita.

Affidiamoci a Colei che è Attesa: Maria, madre a cui Gesù ci ha affidato. Madre che custodisce nel suo cuore tutti i popoli e le nazioni.

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO

A te, Madre, ci affidiamo

Maria,
Madre a cui il Signore crocifisso ci ha affidato,
donna del silenzio, che attendi con noi
il compiersi della salvezza,
a te affidiamo le nostre famiglie,
tutti i popoli e ogni nazione.
A te consacriamo la nostra vita.
Al tuo cuore consegniamo il futuro del mondo.
Madre di Dio e madre nostra,
custodiscici nel tuo cuore, portaci a Dio,
intercedi per noi ogni grazia,
difendici da ogni male,
allontanaci dal peccato.
Maria, Madre dell’Amore
e madre dell’umanità, attendi con noi,
fedeli nell’amore, aperti alla risurrezione.
Amen.

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Nel silenzio la vita >>> sabato santo con le donne della Bibbia

Un video per riflettere

Contempliamo l’Amore – BUONA DOMENICA! Venerdì santo – ANNO A

 «È compiuto!». Gv 19,30

Se il Giovedì Santo è la celebrazione dell’Amore con la A maiuscola, il Venerdì Santo è il giorno in cui contempliamo l’Amore: l’Amore fatto dono, l’Amore fatto volto… e volto ferito, colpito, misconosciuto…
Celebrare l’adorazione della croce, in fondo, non è adorare un pezzo di legno, ma contemplare il mistero di salvezza che su quel pezzo di legno si è compiuto, contemplare e ringraziare per un immenso atto di amore che ci ha resi tutti figli amati, per i quali dare tutto.
E allora oggi, proprio nella nostra Chiesa domestica, la nostra casa, contempliamo il Re servo, il Dio condannato, l’Innocente accusato, il Pastore colpito, l’Onnipotente ucciso.
Contempliamolo, ringraziando.
Contempliamolo, benedicendo il Padre per averci amati fino a quel punto.


Contempliamo il Re dei Re crocifisso, pregando per ogni uomo e donna colpiti, in questo momento, dalla sofferenza, dall’ingiustizia, dalla violenza, dalla solitudine, dall’incomprensione.
Contempliamo il Buon Pastore crocifisso, pregando per ogni uomo e donna disorientati, spaventati, in balìa di eventi, paure, incertezze.
Contempliamo il Salvatore crocifisso, pregando per ogni uomo e donna in un letto di ospedale, stretti dalla morsa della malattia e della sofferenza.
Contempliamo il Medico divino crocifisso, pregando per ogni uomo e donna medico, infermiere, volontario, nella lotta instancabile a favore della vita.
Contempliamo l’Onnipotente crocifisso, pregando per tutti coloro che sorella morte ha visitato e che, impotenti, pronunciano l’estremo e doloroso «sì».
Contempliamo l’Amore, nella certezza che non c’è vita, non c’è morte, non c’è sorriso, non c’è speranza, non c’è lacrima che dal Dio crocifisso non venga abbracciata.

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO

Con te, Dio crocifisso

Siamo sul Golgota, con te, Gesù crocifisso:
uomo ferito, innocente condannato,
parola inascoltata.
Nel tuo dolore riconosciamo
lo stesso dolore che lacera l’umanità
e ferisce a morte la storia.
Ma nel tuo soffrire scopriamo germogli nuovi
di umanità, di compassione, di amore.

Nel tuo gridare impariamo ad affidarci.
Nel tuo affidare la madre al figlio,
scopriamo come guardare il mondo.
Nel tuo morire possiamo comprendere come vivere.
Dalla tua croce, Signore Gesù,
continui a diffondersi sul mondo
e sulle nostre famiglie la tua salvezza.

DAL VANGELO (Gv 18,1- 19,42).

Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Giovanni
(breve estratto)

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.

Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

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Un video per riflettere

Nel silenzio… la vita! – sabato santo

Nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parasceve dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù (Gv 19,41-42).

Siamo poco fuori da Gerusalemme. Luogo di esecuzioni, di morte, di impurità. Il corpo del Salvatore, come quello di un comune ribelle, è raccolto dall’atroce strumento di condanna: la croce.    Continua a leggere Nel silenzio… la vita! – sabato santo

Le donne ai piedi della croce – venerdì santo

C’erano anche alcune donne, che stavano a osservare da lontano, tra le quali Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salome, che lo seguivano e servivano quando era ancora in Galilea, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme (Mc. 15,40-41).

La cima di un monticello, poco fuori Gerusalemme. Tre croci da cui pendono i corpi dei condannati. Poca gente ai piedi delle croci: qualche soldato, le donne.

Donne

Ci hai guardato e hai visto la desolazione di tua madre e le hai indicato un nuovo figlio. Lei, tacendo, ti ha seguito dalla stalla di Bethlem fino alla croce del Golgota. Nessuno dice addio a chi ama.elisabetta e maria

Anche di fronte alla morte non c’era bisogno che vi diceste nulla.

Continua a leggere Le donne ai piedi della croce – venerdì santo

Nel cenacolo… – giovedì santo

Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.  (Gv 13,2-5).    Continua a leggere Nel cenacolo… – giovedì santo