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Stette in mezzo a loro – BUONA DOMENICA! II Domenica di Pasqua – ANNO B

 «Pace a voi!» Gv 20,19

Tommaso, i discepoli, le donne… La sera di quello stesso giorno, il giorno in cui le donne hanno trovato il sepolcro vuoto. Il giorno in cui Giovanni vide e credette, ma Pietro no. Il giorno in cui a Maria di Magdala, il Maestro è apparso. Insomma proprio la sera di quel giorno in cui speranze, nostalgie e delusioni si sono alternate tremendamente scuotendo emozioni e vite, quel giorno Gesù venne e stette con loro, in mezzo a loro…
Wow… bello! Straordinario! Meraviglioso.
È in giorni come questi che lui arriva e resta. Non è presenza fugace. Non è un miracolo e via. La cosa più straordinaria è lui, è la sua presenza, è il suo mostrarsi a noi. E la cosa ancora più straordinaria è il suo ritornare ancora e poi ancora, continuando ad aiutare la fede di quei suoi strampalati discepoli e discepole.
L’incredulità in fondo non ha nulla di assurdo. La fatica nel credere non ha niente di strano. È qualcosa di umano. Siamo fatti per toccare, lo facciamo prima ancora di parlare, di camminare, di aprire gli occhi. Tocchiamo, perché toccare è sentire l’altro vicino. È sentire sulla pelle la sua presenza.
Perché contestiamo la richiesta di Tommaso?
Me lo chiedo e ve lo chiedo: cosa c’è di strano in quel discepolo che ha chiesto di sentirsi raggiunto da una presenza? Dalla sua presenza!
Perché questo desiderio ci sembra una bestemmia?
La fede non è fatta di prove. Vero!
Ma non è fatta neppure di assenza.
Noi non crediamo negli assenti.
Non possiamo avere fiducia in chi non c’è.
Credere non vuole scegliere di credere in un Dio assente.
Credere vuol dire: scegliere ogni giorno di fidarsi della sua presenza e del fatto che lui troverà un modo per esserci, per farsi sentire, per non abbandonarci in balìa di noi stessi.

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO

Voglio credere

«Signore mio e Dio mio!»:
quanto mi piacerebbe, Signore,
poterlo esclamare ogni giorno.
Quanto vorrei che le mie parole cantassero
la mia totale fiducia in te, in ogni istante.

Invece, Signore, la mia fede è fragile,
i miei «sì» al tuo amore vacillanti.
Ho bisogno di segni…
Voglio crede nel tuo amore: acqua che disseta.
Voglio credere nel tuo Spirito: forza che sostiene.
Voglio credere nella tua presenza: luce che illumina.
Voglio credere in te, Signore! Amen.

DAL VANGELO DELLA DOMENICA (Gv 20,19-21)

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.

Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».

Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

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Classificazione: 5 su 5.

Risorto, sei con noi – BUONA DOMENICA! Risurrezione del Signore – ANNO B

«Egli doveva risuscitare dai morti»
Gv 20,9

Oggi, celebriamo la Pasqua del Signore! Oggi sostiamo, gioiosi, contemplando il fondamento della nostra fede: Gesù di Nazaret, è morto per mano d’uomo, ed è risorto. È morto da solo, perché ogni atto d’amore va compiuto da soli, stando ritti sulle proprie gambe, consapevoli delle proprie scelte. Colui che ha salvato gli altri, ha scelto di non salvare se stesso. E lo ha fatto perché da noi fosse cancellata ogni colpa, perché su di noi fosse versata, con super-abbondanza, la vita vera.
È morto da solo, ma non è risorto da solo.
Il Padre, Colui del quale era stato per noi immagine, Colui che continuamente in vita aveva pregato, benedetto, ringraziato, Colui alle cui mani si era in ultimo consegnato, lo risuscita. E la Vita ritorna a noi come segno di comunione… e comunione perfetta.
La risurrezione è il miracolo della comunione: quella tra il Padre, il Figlio e lo Spirito. È la comunione che spezza la morte. È la comunione che permette alla vita di esplodere. Attorno al sepolcro le discepole e i discepoli arrivano cercando in un corpo consolazione. Ma quello che a loro è chiesto va oltre: oltre un corpo, oltre la vita, oltre il ricordo, oltre la morte, oltre le certezze, oltre le nostalgie.
Le discepole e i discepoli – non sono ancora apostole e apostoli – a quel sepolcro ci arrivano – quando e se ci arrivano – da soli: chi è chiuso in un cenacolo, chi è partito verso altre città, chi va per ungere un corpo, chi per vedere… Qualcuno crede, qualcuno cerca, qualcuno non comprende, qualcuno scappa…
Ma Colui che risorge da morti ci apre a un altro modo di vivere e di credere.
Si offre a noi, mandandoci agli altri.
Ci riempie del suo Spirito, incontrandoci insieme.
Continua a farsi dono, vita, risurrezione, chiedendo a ognuno di noi di diventare dono, vita, risurrezione per altri.
Il Signore Gesù è risorto, ed è tra noi, volto del Padre, vita dello Spirito. Questa è la nostra fede.
Possa in noi e tra noi esplodere la sua vita. Buona Pasqua di risurrezione!

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO

Sei con noi, Signore risorto

Sei risorto, Signore, e sei con noi!
Aiutaci a crederlo anche quando
nulla di ciò che accade ci convince.
Aiutaci a crederlo quando
il peso delle giornate oscura la tua luce.
Aiutaci a crederlo quando
la speranza sembra avere un prezzo troppo alto.

Sei risorto, Signore, e sei con noi!
Sia questa la speranza
che ci risolleva ogni giorno.
Sia questa la certezza
che rende bello ogni istante.
Sia questo il volto dell’amore
che rende piena la nostra vita.

DAL VANGELO DELLA DOMENICA (Gv 20,1-9)

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

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Classificazione: 5 su 5.

Sei tra noi, Signore Risorto – BUONA DOMENICA! II Domenica di Pasqua 2020 – ANNO A

«Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gv 20,29

Quanto è bella l’esperienza dei discepoli! E quanto vorremmo poterla vivere anche noi.
Le loro paure, la loro delusione, la loro chiusura, le loro domande… tutto ha un senso, o meglio a tutto Gesù risorto dà un senso. Il Risorto appare; e lo fa presto! Appare «la sera di quello stesso giorno». Appare lì dove le porte sono serrate per la paura. Appare lì dove vite e cuori sono in uno stato notevole di agitazione, e dice: «Pace a voi!». Appare tra chi nutre in sé mille domande, tra delusi e amareggiati. Appare, e mostra mani e fianco: segno indiscutibile di riconoscimento. Appare e, a gente che ha rinnegato, che è fuggita, che non è riuscita a seguirlo fino in fondo, dice: «Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi».
E poi appare ancora, otto giorni dopo… e, a chi fa fatica a credere a quanto altri dicono, mostra le mani e chiede di toccare.

E oggi noi ci chiediamo: qual è il senso delle apparizioni?
Oltre a segnare la differenza tra noi e gli apostoli cosa hanno da dirci?
In fondo la presenza fisica e parlante del Risorto è ciò che più ci manca… E diciamolo fino in fondo il nostro pensiero: se Lui apparisse risolverebbe molte questioni!


Eppure c’è un passaggio fondamentale che ho trascurato fin qui. Ed è quello che ha fatto la differenza tra il credere dei discepoli e di Tommaso. È quel passaggio fondamentale che oggi ci impedisce di sentirci soli, di vivere la non fisicità del Risorto come una mancanza.
Leggiamo nel Vangelo: «Detto questo, [Gesù] soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo”». È lo Spirito ricevuto dai discepoli nel cenacolo e non da Tommaso ad aver permesso ai primi di credere e raccontare. È il dono dello Spirito, già ricevuto da alcuni sotto la croce, a far sì che il Risorto, vivo, continui a essere presente anche tra noi. È lo Spirito che opera in noi a renderci capaci di accorgerci della presenza silenziosa ma operativa del Risorto. È lo Spirito a permetterci di decodificare tra le mille parole, la sua Parola. È lo Spirito a renderci dei non-vedenti credenti.
Apriamoci allora, allo Spirito Santo, dono che il Risorto, per amore continua a donarci.

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO

Sei Risorto, Signore, e sei con noi

Sei Risorto, Signore Gesù,
e sei tra noi!

Le tue mani ferite
diventano segno di vita;
il tuo costato colpito,
fonte zampillante di eternità;
il tuo corpo trafitto ma vivo,
nutrimento di salvezza.

Insegnaci a credere in te,
Signore, senza vedere,
insegnaci ad affidarci a te,
insegnaci ad aprirci
al dono del tuo Spirito.

Possa la beatitudine
dei non-vedenti
risuonare oggi tra noi che,
pur non vedendo, crediamo.
Amen.

DAL VANGELO DELLA DOMENICA (Gv 20,19-31).

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

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Un video per riflettere

Sei risorto e sei con noi! – BUONA DOMENICA! Pasqua 2020 – ANNO A

 «Sono risorto e sono sempre con te».

Ecco la nostra Pasqua: miracolo dell’irriducibile vita sulla morte, dell’irrefrenabile amore sull’odio. Miracolo e paradosso dell’Onnipotente Dio che per generare alla fede non ha scelto il braccio teso delle grandi e straordinarie imprese, ma gli abissi della morte, luogo di impotenza e dolore, da cui Lui in nome dell’amore ci libera.


Ecco la nostra Pasqua, e con lei un sepolcro vuoto e mille domande nel cuore. Sono le domande di chi ha seguito il Maestro… domande che si mescolano con la paura di aver perso colui che si è amato, con il dubbio di aver investito inutilmente energie in qualcuno e in qualcosa…
Eccola la nostra Pasqua: è così simile a quella dei discepoli la nostra esperienza.
Restiamo impotenti e delusi da ciò che credevamo di trovare, ma non c’è.
Ci guardiamo attorno, cerchiamo di capire cosa stia succedendo, come trovare una soluzione, ma non possiamo fare altro se non confrontarci con un’assenza.
Il sepolcro è vuoto. Il corpo non c’è. Sono le due vere e sole certezze che possiamo stringere tra le mani. Le sole che in questo momento possano ancora dire qualcosa. Eppure il vuoto e l’assenza raccontano la più straordinaria delle vittorie: la morte non ha vinto. La vita è risorta.

Il vuoto e l’assenza ci raccontano Dio, ci dicono quanto sia inafferrabile il suo amore, invincibile.
Lui è con noi non perché vediamo e tocchiamo. Non perché sotto i nostri occhi accade l’indicibile.
Lui è con noi proprio nel vuoto e nell’assenza. Lui è con noi: pienezza di ogni assenza, vita in ogni morte, presenza che colma ogni vuoto.

La Pasqua segni per ognuno di noi un passaggio fondamentale nella nostra vita di fede: dal guardare per misurare, comprovare, osservare, calcolare – sguardo di chi pur vedendo non vede… se non un sepolcro vuoto e delle bende –, al contemplare ciò che accade – in quel sepolcro e con quelle bende. Solo chi sa contemplare l’oltre di ogni cosa e di ogni situazione saprà anche vedere Dio e credere e in lui.
È questo il nostro augurio!

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO

Sei Risorto, Signore, e sei con noi

Sei risorto, Signore Gesù,
e sei con noi, sei tra noi,
presente e vivo nelle nostre case,
presente e vivo nel nostro dolore,
presente e vivo nelle pieghe
di questa nostra martoriata storia.

Signore Risorto, Dio della vita,
semi di gioia possano germogliare
dalla tua risurrezione:
nuova determinazione verso la vita,
rinnovata passione per l’umanità,
sguardo trasformato sulla realtà.
Il tuo sepolcro vuoto ci insegni
ad accorgerci dell’invisibile, a credere nell’oltre,
a scoprirti presente quando gli occhi
non riescono a vederti.
Noi crediamo in te. Amen.

DAL VANGELO DELLA DOMENICA (Gv 20,1-9).

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.

Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

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Un video per riflettere

Pasqua 2019: fai gli auguri con una foto

Gli auguri quest’anno falli con una foto: scegli la tua preferita, scaricala, inviala, condividila con chi ami e sui social! Siano per tutti auguri di pace, amore, speranza, luce… risurrezione!!! Continua a leggere Pasqua 2019: fai gli auguri con una foto