«Sulla tua parola getterò le reti». (Lc 5,5).
Straordinario il primo versetto del Vangelo di questa domenica: «la folla faceva ressa per ascoltare la parola di Dio». Faceva ressa attorno a Gesù. Già… perché lui non la proclamava in un sinagoga o durante alcuni momenti al tempio. Lui non aveva bisogno di riti e liturgia per ascoltare e far parlare Dio. Per lui ogni dove era un luogo giusto: terraferma, barca, pendii, radure, case di gente comune, e anche luoghi di culto e di preghiera. Per lui tutti potevano ascoltare Dio: uomini e donne, grandi e piccoli, giusti e peccatori. Per lui Dio non parlava attraverso riti e parole difficili. Il Padre raggiungeva il cuore dei figli attraversando la loro esperienza quotidiana, accarezzando i loro fallimenti e sofferenze, facendo sentire la sua presenza rassicurante in momenti particolari.
Ecco allora, per questo la gente faceva ressa. Aveva sete di Dio e tra loro c’era qualcuno capace di dissetare davvero, senza chiedere contraccambio; uno capace di donare parole preziose capaci di trasformare la vita. E si sa… quando incontri qualcuno così non lo molli facilmente.
Ora sta a noi fermarci un attimo e dire a noi stessi alcune verità, ognuno per la parte che gli compete… per la vita che vive.
Quella parola donata da Gesù viene donata anche a noi oggi: è parola che può davvero fare la differenza nella nostra vita. È parola che può davvero scomodarci, aprire prospettive nuove, spostare i nostri rassicuranti baricentri, destabilizzarci, spingerci verso un largo poco confortevole. E allora a noi scegliere. Primo, se attivare o meno l’audio.
Poi se, dopo aver ascoltato, seguire sul serio quanto la Parola chiede o limitarci a fare quello che abbiamo sempre fatto, credendola volontà di Dio.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Seguirti Signore
Prendere il largo, gettare le reti, seguirti:
ecco cosa ci permette di fare
l’ascolto della tua Parola.
Stare con te, venirti dietro,
non è questione di opportunità o comodità.
Tu scomodi, Gesù di Nazaret.
E allora possano il nostro cuore,
le nostre abitudini, i nostri desideri,
i nostri bisogni lasciarsi scomodare
dalla tua Parola, dai tuoi sogni, dal tuo amore
per noi e per tutta l’umanità.
Amen.
DAL VANGELO DELLA DOMENICA (Lc 5,1-11)
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
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