«Chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo». Lc 14,33
Grandi folle seguono Gesù. E lui, lungi dal compiacersi di questa situazione, sembra voler mettere tutte le cose in chiaro. Quasi a dire: «Volete venire con me? Allora imparate a starmi dietro, a camminare al mio passo».
Le condizioni ci sono ed è bene conoscerle: mettersi al secondo posto; non occuparsi dei propri beni e privilegi, anzi rinunciarvi decisamente; fare attenzione al posto dato agli affetti rispetto alla priorità del Regno di Dio; arrivare al punto di mettere in secondo piano, rispetto al compiersi del Regno di Dio, anche la propria vita, ma non semplicemente la vita fisica con le sue voglie, i suoi bisogni e i suoi capricci. Al secondo posto va messa la psiche, la vita interiore, la memoria, gli affetti, tutto ciò che muove le energie, la mente e il cuore. Solo così riusciremo a prendere la nostra croce… Quale? Non la malattia o la sofferenza che ci è toccata in sorte, ma la stessa croce di Gesù, quella libera partecipazione al mistero di salvezza che ci vede consapevoli e liberi nell’accettare di vivere, in ogni cosa, la logica di dono, perdono, misericordia: logica propria del regno di Dio.
Ci riusciremo? Forse! Non lo possiamo sapere. Ma sicuramente metterlo in conto e formarsi a questa risposta da dare, con la propria vita, al Vangelo è ciò che il Vangelo di oggi ci chiede; per evitare un giorno di lasciare a metà il lavoro iniziato.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Signore Gesù,
sono dure e difficili le tue parole,
spesso quasi inascoltabili… Inaccettabili.
Eppure possiamo diventare
discepoli fedeli del tuo Vangelo solo se,
con determinazione e in modo disarmato,
rinunciamo alla nostra vita, quale strumento di potere,
dominio e privilegio, per viverla come strumento
di dono, condivisione, misericordia.
Il tuo Spirito ci trasformi
e accompagni questa conversione.
Amen.
ALLENIAMOCI IN MISERICORDIA

Misericordia è mettersi al secondo posto per dare priorità assoluta alla realizzazione del progetto di salvezza del Padre, qui e ora. Coraggio, possiamo riuscirci!
DAL VANGELO della domenica [Lc 14,25-33]
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».
La PREGHIERA in un formato da scaricare e condividere sui social e la fotocopertina per facebook, google plus e twitter.



