«Voi stessi date loro da mangiare» (Lc 9,13)
Siamo abituati a pensare a Dio come Onnipotente. È così che tante volte ci rivolgiamo a lui, appellandoci alla sua sovrumana, anzi divina potenza. Eppure lui si è offerto a noi – e continua a farlo – come fragile pezzo di pane. Così ha voluto farci ricordare il dono della sua vita; così continua a lasciarsi incontrare.
Pane fragile e quantitativamente scarso: questo ci è rimasto come segno reale di quel suo guarire, incontrare, ascoltare, liberare, sfamare, perdonare, amare. Pane spezzato e offerto in pasto a tutti… pane che rende credibili e veri tutti i suoi gesti e le sue parole.
E oggi così, come quel pane, vorrebbe anche noi, oggi. Così voleva i suoi discepoli: semplici e disarmati, pronti a essere presi.
Ed è questo che intendeva in quel suo dire: «Voi stessi date loro da mangiare» (Lc 9,13). Già… Non si può parlare di Regno se non diventando in prima persona pane spezzato. Non si può annunciare Vangelo e poi rimandare ognuno a casa propria. Il Vangelo diventa vero nei gesti che accompagnano le parole. Il Regno diventa credibile nel dono che scaturisce dall’annuncio.
Così la Chiesa: diventa testimone quando il Regno vive nelle sue parole, quando le scelte rendono vivo il Vangelo, quando i suoi gesti dicono null’altro che il suo e nostro essere quotidianamente pane spezzato che nutre ogni fratello e sorella sulla terra, qualsiasi sia la sua lingua, cultura, credo.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Insegnaci, Signore, a credere nel poco,
ad accettare la sfida della debolezza,
a puntare non sull’efficienza,
ma sulla comunione;
non sulla forza, ma sulla fragilità.
I tuoi gesti ci insegnino a condividere
il poco che custodiamo
perché, messo in comune,
possa sfamare la fame del mondo,
possa essere generatore di bene,
possa innescare la rivoluzione della tenerezza.
Tu, pane spezzato per la nostra vita,
insegnaci a divenire, in te,
pane spezzato per la vita del mondo.
Amen.
ALLENIAMOCI IN MISERICORDIA

Condividiamo i doni che abbiamo, per quanto ci sembrino poveri e insufficienti… Potrebbero essere la risposta che un nostro fratello e sorella sta attendendo.
DAL VANGELO della domenica [Lc 9,11-17]
In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini.
Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.
Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.
La PREGHIERA in un formato da scaricare e condividere sui social (le fotocopertine presto online)




Loved readingg this thank you
Molto bello
Grazie Manuela