«Ragazzo, dico a te, àlzati!». Lc 7,14
Vedere, questa è una delle capacità di Gesù che ogni volta mi sconvolge e coinvolge, portandomi fuori dai miei piccoli e personali problemi di ogni giorno.
Gesù, pur accerchiato da discepoli e folle, riesce sempre a vedere oltre, a spingere il suo sguardo lì dove gli altri sono troppo distratti per vedere e accorgersi degli altri, delle loro lacrime o della loro gioia.
Gesù vede, anche questa volta, come sempre; vede e si commuove. Tutto di lui si contorce; le sue viscere, come fossero quelle di una madre per le lacrime del figlio, si commuovono, soffrono. Ve lo confesso sinceramente: questo di lui è ciò che mi sconvolge… Molto più di mille miracoli. Perché questo mi tocca, mi mette in questione, mi interpella. Ed è in fondo proprio questo, oggi, il miracolo di cui il mondo ha più bisogno: sapere che esistono persone capaci di guardare oltre i loro personali progetti e problemi; persone che, guardando, sappiano accorgersi e commuoversi per gli altri; persone che sappiano avvicinarsi agli altri, facendo proprie le loro sofferenze e gioie, le speranze e attese; persone che con la loro vita diventino portatori e costruttori del regno dei cieli, quel Regno in cui tutti sono amati e capaci di amore.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Signore Gesù,
sei tra noi come vita di Dio,
risplendi e doni salvezza,
ti avvicini a noi e doni luce.
Non stancarti della nostra stanchezza;
non lasciarci quando preferiamo altri a te;
non abbandonarci in balia di noi stessi.
Signore della vita,
risvegliarci dalle tante forme di morte interiore,
sollevaci dalle mille cadute,
spezza i blocchi che ci legano a noi stessi.
Gesù, Signore della vita,
riaprici alla vita: vita piena e capace di dono.
Amen.

ALLENIAMOCI IN MISERICORDIA
Come Gesù, alleniamoci ad accorgerci di chi ci vive accanto: del suo dolore, delle sue lacrime, del suo bisogno di amore.
DAL VANGELO della domenica [Lc 7,11-17]
In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.
Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.
Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo».
Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.
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