«Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo». Lc 24,53
Ci penso da giorni, ci prego e mi convinco sempre di più. La nostra vita, la vita di ogni cristiano dovrebbe essere niente di più e niente di meno che un annuncio, un instancabile racconto di conversione e perdono dei peccati.
Già, non dovremmo preoccuparci di null’altro se non di questo: raccontare ai nostri fratelli e sorelle la conversione. Ma non quella che abbiamo imparato a suon di ricatti e penitenze. La conversione biblica, quella raccontata da chi ha conosciuto Dio, quella annunciata, come lieto messaggio, da Gesù.
Conversione come ritorno a casa, come capacità di voltarsi dalla parte giusta, come spazio dato a chi può cambiarci e renderci migliori…
Conversione come cambiamento irreversibile, ma sempre continuo, verso il bene.
Dobbiamo annunciarla, non possiamo tacere, perché chi accetta di vivere convertendo il proprio cuore, volgendolo a Dio, ogni giorno, come il girasole verso il sole, rischia davvero di incontrare il suo sguardo, di sentirsi amato, di scoprire che nell’errore si può essere perdonati, guardati con fiducia, invitati a camminare nella luce, amati.
E di questa liberazione interiore dobbiamo infuocare il mondo, di questa esperienza di gratuità dobbiamo appassionare i cuori. Ma non ci sono altri mezzi se non i gesti e le parole, che la tecnologia potrà sì potenziare fino a farli arrivare agli angoli più estremi della terra, ma la cui forza sta in quell’esperienza vissuta a tu per tu con lui, il Signore della vita.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Signore risorto,
rendici testimoni,
capaci di gesti e parole di vita
che sappiano far rinascere la vita,
che sgorghino da un’esperienza
di amore e libertà vissuta con te.
Rendici testimoni
della bellezza della vita
che abbiamo ricevuto dalle tue mani.
Rendici annunciatori liberanti
della gratuità del perdono
che tu stesso ci hai donato.
Amen.
ALLENIAMOCI IN MISERICORDIA

Questa settimana, ormai protesa verso la Pentecoste, l’esercizio è uno: annunciare con gesti e parole la gratuità e la bellezza del perdono di Dio.
DAL VANGELO della domenica [Lc 24,46-53]
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io
mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
La PREGHIERA in un formato da scaricare e condividere sui social (le fotocopertine presto online)


