Avete da mangiare? – Buona domenica! – III Domenica Di Pasqua – anno C

«Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». Gv 21,6  

Il brano dell’evangelista Giovanni, nella III domenica di Pasqua (Gv 21,1-19), mi affascina per una strana dinamica.
Tutto accade sulle rive del lago di Tiberiade, attorno a un fuoco di brace: un non riconosciuto Gesù fa una domanda, lecita, a dei pescatori tornati dalla pesca: «Avete qualcosa da mangiare?». Ma le reti sono vuote, il duro lavoro di una notte non è stato retisufficiente per avere qualcosa da offrire. E allora? Quello strano mendicante, audacemente, indica una soluzione; e loro, fidandosi, cercano e trovano.
Ma questo è solo l’inizio! Al loro ritorno a riva, l’ormai riconosciuto Signore chiede del pesce fresco, il loro pesce, il frutto del loro lavoro… nonostante sulla brace ci sia già del pesce pronto per essere mangiato. Tutto è così strano, ma il senso è decisamente chiaro. Dio ha tutto; è lui la pienezza del dono, ma perché ci sia reale comunione filiale alla sua opera di redenzione e salvezza, perché non ci sia più, tra l’uomo e Dio, uno spirito di sudditanza e paura, è necessario che ognuno metta la sua parte di dono, di fatica, di lavoro.
Gesù non ha bisogno dei nostri «pesci pescati», eppure sceglie di averne bisogno, perché il dono sia frutto di condivisione, prima ancora che di onnipotenza.

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO  

Oggi, Signore, anche a noi chiedi: «Avete da mangiare?»
La risposta? È «No!».
Dopo tanta fatica,
le nostre mani sono ancora
troppo povere per dare da mangiare:
non riescono a nutrire la fame di senso,
di verità, di giustizia.

Eppure, sulle rive della nostra vita,
ai margini di tante esperienze vissute,
tu, Signore, ci sei!
Insegnaci a credere nella tua parola colma di fiducia,
che continua a mandarci.
Insegnaci a ricominciare, sempre, nonostante tutto,
per fare della nostra vita un dono
per la vita del mondo. Amen

18_Allenarsi Misericordia III Pasqua
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ALLENIAMOCI IN MISERICORDIA

Il tempo pasquale è abitato dal Misericordioso risorto. Come gli restiamo accanto? Continuando a costruire vita nuova, anche quando, dopo aver faticato, sembriamo raccogliere solo delusioni.

DAL VANGELO della domenica [Gv 21,1-19]

In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù Gesù sulla rivaamava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

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