«Le genti sono chiamate, in Cristo Gesù,
a condividere la stessa eredità,
a formare lo stesso corpo…»Dalla liturgia dell’Epifania
Le genti, i popoli, le nazioni, i Magi: l’Epifania del Signore spalanca orizzonti, allarga i confini e smuove gli argini di sicurezza.
Al mondo si manifesta la luce vera.
Al mondo e non ai credenti… o almeno non solo. Al mondo delle nazioni, delle genti, dei popoli ignari del Dio di Gesù Cristo; al mondo dei lontani, dei diversamente credenti, dei non battezzati; al mondo delle scienze, del pensiero e delle arti: all’universo mondo, continua a manifestarsi il volto di Dio… ed è luce.
La luce entra nel caos di ogni tempo e di ogni cuore; entra nella ragione che cerca di svelare i misteri dell’universo; entra nelle leggi che lo muovono.
La luce brilla e non si lascia spegnere.
La luce penetra le profondità di chi sceglie il buio e prepara l’aurora.
La luce abbraccia l’universo da oriente a occidente, dall’infinito degli abissi a quello dei cieli ed è vita, sempre nuova!
La luce, Cristo stesso, splende oggi nella luminosità dei testimoni, e rende figli di Dio: compartecipi della sua vita divina, della sua comunione con il Padre, della sua relazione intima e perenne con lui.
La luce, Parola che fa fatto il cosmo, si fa carne in noi, credenti nel suo nome, e ci rende luci che brillano nelle notti del tempo e della storia, stelle luminose che guidano i cercatori, vie indelebili tracciate per chi ha smarrito o mai trovato la via della vita.
L’Epifania di Dio oggi accade in ogni credente che, in lui luce, accetta il mandato: “Sii tu, luce per il mondo”.
Un gesto da vivere
Essere per tutti coloro che ci sono vicini “la stella” luminosa che porta a Dio. Stella che lascia dietro sé una scia di tenerezza e di bontà. Stella la cui scia traccia sentieri di misericordia e pace, di giustizia e onestà. Ognuno guardi attorno a sé, dentro di sé, nelle relazioni che vive e trovi, con generosità e senza tentennamenti, quelle intercapedini buie da riempire di luce, con gesti concreti.
Una benedizione da proclamare
Benedetto sei tu, Signore Dio nostro, che risplendi nella nostra vita e dissolvi le tenebre della solitudine. Benedetto sei tu che, in Cristo Gesù, ci rendi messaggeri del tuo Vangelo, mani tese nella carità, volti capaci di riconoscere, nell’altro, il bene.