Una possibilità in più – BUONA DOMENICA! I DI QUARESIMA – ANNO A

Lo sappiamo, quando la Bibbia usa il verbo «conoscere», «conoscersi» e tutte le sue derivazioni non lo intende mai in senso puramente concettuale. Conoscere, o conoscersi, non è questione di testa, ma di cuore. Conoscere è fare esperienza di qualcosa o di qualcuno, è lasciarsi attraversare da qualcosa o da qualcuno, è vivere con coinvolgimento di energie, desideri, passione. Ebbene, oggi, in questo inizio di una nuova Quaresima, per tutti noi l’ennesima Quaresima, voglio credere che ciò che la preghiera di Colletta dice abbia proprio questo senso: «O Dio… con la celebrazione di questa Quaresima… concedi a noi di crescere nella conoscenza del mistero di Cristo…». Se ci riuscissimo sarebbe il TOP! Il mistero di Cristo, lungi dall’essere qualcosa di misterioso e inconoscibile è la pienezza del suo amore e della presenza tra noi e in noi. Ed è mistero solo perché è talmente immenso che noi possiamo conoscerlo un po’ per volta, ma sempre di più. E conoscerlo significa davvero sentircelo addosso, dentro. Solo conoscere concretamente e direttamente quanto è grande quel suo amore per noi può cambiarci la vita e farcela vivere alla grande, in pienezza, senza vuoti a perdere. E certamente questi 40 giorni che ci separano dalla Pasqua sono davvero una bella occasione. Viviamoli così, con questa consapevolezza di fondo, con questo traguardo davanti.
Puntiamo su Dio, prima ancora che puntare su noi stessi. Non abbiamo bisogno di quaresime che ci facciano crogiolare nei nostri errori, peccati e fragilità. Se abbiamo un po’ di coscienza allenata a parlare e a vedere, peccati e fragilità ci scoraggiano ogni giorno. E se abbiamo una coscienza un po’ più intorpidita e sorda neppure se per ogni peccato suonasse un clacson ce ne accorgeremmo.
Puntiamo su Dio, sulla bellezza e immensità di quello che lui ogni giorno, da sempre, continua a fare per noi. Tutti conosciamo benissimo le foglie di fico intrecciate da Eva e da Adamo per vergogna. Continuano a essere immortalate da artisti e predicatori. Ma se non lo abbiamo fatto prima, da oggi concentriamoci su quello che Dio ha fatto: prima ha soffiato nelle narici dell’essere umano il suo stesso alito di vita… la sua stessa vita (la vita di Dio!!!… mica robetta da niente); e poi, anche di fronte al peccato Dio ha fatto per le sue creature vestiti di pelli, segno della sua cura e protezione (nonostante il peccato).
Questi giorni specialissimi, in cui possiamo avvicinarci con sempre maggiore consapevolezza a Dio, sono il tempo in cui guardare faccia a faccia ogni scelta di Gesù di Nazaret a nostro favore. In lui abbiamo nuovamente la possibilità di guardare faccia a faccia Dio, da amici, anzi di più… da figli amati. Come Gesù siamo condotti nel deserto dallo Spirito, perché il deserto è il luogo in cui la Parola parla, in cui Dio ricrea, in cui l’essere umano può liberarsi da se stesso e dai mille legacci che crede necessari per sopravvivere. È nel deserto che possiamo incontrare a tu per tu Dio, che è pienezza, vita, acqua, incontro, guarigione, salvezza. E solo dopo l’incontro con Dio sarà possibile ogni scelta. Solo dopo potremo distinguere una via da una deviazione, una scelta da un ripiego. Solo dopo sapremo riconoscere il male per rivolgerci con decisione verso il bene. In questi 40 giorni puntiamo su Dio!

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO

40 giorni con te

Signore Gesù,
davanti a noi, si dischiudono
nuove possibilità,
giorni di grazia e di vita,
vie di incontro:
è il tempo dello Spirito
che può accompagnarci
dentro noi stessi,
lì dove la Parola parla e nutre,
e illumina, e orienta.

Maestro di dono,
insegnaci a vivere di fiducia,
nella certezza che ogni evento
e situazione, ogni incontro
o rinuncia sarà occasione
per scoprire un tantino di più Dio.
Amen.

DAL VANGELO DELLA DOMENICA
(Mt 4,1-11)

In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».
Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

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