Nulla ti ferma – BUONA DOMENICA! – XXXI TEMPO ORDINARIO – ANNO C

«Oggi devo fermarmi a casa tua». Lc 19,5

Straordinaria la pagina evangelica che racconta l’episodio di Zaccheo! Piena di futuro, aperta alla vita nuova, capace di consolidarci nella fiducia. Quante volte pensiamo che avvicinare Dio sia possibile solo ai giusti, ai buoni, ai degni. Ma in questo modo la volontà è nostra. Il merito è nostro. E l’unico risultato che si ottiene è la divisione del mondo in buoni e cattivi, degni e indegni. Ma se fosse vero, dovremmo giustamente chiederci: perché è morto Gesù? Sarebbe stata davvero inutile la sua morte se la relazione con Dio fosse possibile solo ai giusti. Così l’evangelista della misericordia mette in luce l’incontro tra Gesù e Zaccheo, ma facendolo ribalta ogni nostra più comune convinzione e ci mette davanti le logiche di Dio. Ad avvicinarsi per primo è Gesù. A invitare è Gesù. A creare occasioni per un incontro è Gesù. Certo, da parte sua, Zaccheo coltiva un sano desiderio di incontrare quell’uomo speciale. Gesù non gli è indifferente. E sarà proprio quell’umile e determinato desiderio a diventare la porta aperta attraverso la quale l’incontro sarà possibile. Ognuno di noi non ha nessun merito davanti a Dio. È il desiderio di lui a rendere possibile l’incontro… solo il desiderio null’altro. Il resto lo fa il suo amore, la sua passione per la nostra salvezza, il suo volerci figli a tutti i costi, il suo volerci con sé pagando un prezzo altissimo. È l’attenzione di Gesù a cambiare il cuore di Zaccheo. È il muoversi di Gesù verso la casa di Zaccheo a rendere possibile la conversione. È il dono del perdono, offerto senza condizioni, a permettere a Zaccheo di essere una persona nuova, capace di nuove scelte e di una nuova vita. Non dobbiamo temere. Dio ci cerca senza sosta per liberarci e riconsegnarci alla vita bella. Per noi l’augurio di desiderare questo incontro.

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO   

Tu mi apri, alla vita Signore

Eccomi, Signore, povero e peccatore, fragile e incostante. In me convivono sogni e delusioni, progetti di futuro e noia, forte determinazione e resa. Ma tu, Signore, Dio dell’amore immenso, ti avvicini a me, entri nel mio cuore, ti fermi nella mia casa, abbracci la mia vita: è questa la mia vera e sola forza; è questa la certezza che mi apre alla vita, mi spinge oltre me stesso, mi apre al dono. Amen.

DAL VANGELO DELLA DOMENICA  [Lc 19, 1-10]

In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

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