Non tanto… tutto! – Buona domenica! – XXXII TEMPO ORDINARIO – Anno B

«Vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere». (Mc 12,44).

Dare tutto… quanto sei pretensioso, Signore. Come se il tanto non fosse sufficiente! E già… di fronte al Vangelo della donna povera che mette nel tesoro del tempio tutto quanto aveva per vivere, o alla vedova di Zarepta che offre al profeta Elia le ultime cose che aveva per sfamare il figlio, verrebbe proprio voglia di alzare la mano e lamentarsi. Davvero quel tesoro aveva bisogno degli spiccioli – gli ultimi – della donna povera? Davvero Dio non poteva dare al profeta nutrimento in altro modo? 
Eppure Gesù loda proprio chi dà ciò che ha senza trattenere nulla per sé. Gesù che offrirà se stesso al Padre, senza misurare in nulla la sua statura divina, indica gesti come quelli della donna quali modelli a cui attenersi. Sembra proprio che le vie del Vangelo non abbiano altri binari se non il dono, la non misura, la totalità. No, per Dio non conta la quantità, non ha nessun valore quale ruolo tu abbia. È degno di merito ciò che tu, chiunque tu sia, metti in gioco di stesso.
Hai poco? Non importa, offriglielo!
Hai sbagliato? Non importa, vai da lui!
Ti senti indegno? E allora? È lui a sentirti prezioso.
È commovente la fiducia della vedova di fronte alla richiesta del profeta. E lo è alla pari la povera donna vedova che sfidando occhi indiscreti e lingue maligne osa mettere il suo poco.
Ma è ancora più commovente sapere che Gesù non ci ha offerto altri modelli per la nostra fede. È straordinario sapere che la nostra relazione con lui non ha la sua misura nella purezza dei farisei o nella perfetta conoscenza di Dio dei dottori della legge. I nostri modelli sono i poveri, gli indifesi, i violati da tutti che, nella loro semplicità, non misurano ma donano.

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO   

Dare tutto!

Dare tutto!
È difficile, lo sappiamo, Signore,
ma è ciò che ci chiedi.
Non perfezione, non purezza, non quantità.
Tu ci chiedi la fiducia semplice
di chi sa di non dover misurare,
costruire, fingere, apparire.
Ciò che siamo,
per quanto fragile e povero,
è ciò che tu gradisci e custodisci.
Grazie, Signore della vita. Amen.

DAL VANGELO DELLA DOMENICA  (Mc 12,38-44)

In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa». 
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

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