Amministratori… – Buona domenica! – XXV Domenica Tempo Ordinario – anno C

«Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti». Lc 16,1-10

Se Gesù, un giorno, iniziò a raccontare ai discepoli la parabola dell’amministratore disonesto, un perché doveva esserci. Se la parabola, che leggiamo anche oggi (Lc 16,1-13), termina con una scelta di campo: servire Dio o le ricchezze – senza coltivare la strana 20150803-cambia-el-sentido-de-tu-vidaillusione di poter tenere due piedi in una scarpa –, allora un qualche invito di cui far tesoro ci sarà anche per noi, discepoli del terzo millennio.
Anche noi abbiamo un’infinità di beni da amministrare: prime tra tutte la Terra e la vita. Ma non solo la mia personalissima vita di cui sono l’unico proprietario, né semplicemente la mia porzione di Terra che mi appartiene perché ci vivo. Un discepolo del Risorto, un credente nel Dio, Padre e Creatore, sa di essere chiamato ad abitare la Terra come custode, e a vivere la vita come fratello o sorella; a custodire creato mondovivere quindi da amministratore di beni altrui, prima ancora che da proprietario viziato.
E allora la domanda che oggi non può non partire da questa pagina di Vangelo è: chi sono e chi voglio essere? Amministratore ingiusto e dissoluto di qualcosa che non mi appartiene o custode fedele e prudente della vita, del mondo, del fratello e sorella, dell’altro affidato alle mie cure?
Oggi, di fronte a tanti discepoli e maestri che stanno trattando la Terra e la vita dell’altro come ingiusti padroni, questa domanda non può essere silenziata. Dovrebbe poter trovare in noi uno spazio per essere ascoltata e un tempo per generare una profonda verifica delle nostre azioni e della nostra coscienza…

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO   

Custodi per amore

Signore, rendici capaci
di custodire i beni che ci hai affidato.
Il tuo Vangelo ci insegni
a non sperperare la vita,
né quella del fratello o sorella
né quella del mondo.

La fedeltà al tuo amore ci trasformi
in custodi sempre più attenti, creativi e premurosi;
in amministratori fedeli che sappiano
mettere al centro delle proprie scelte
l’altro e la sua vita.
Amen.

ALLENIAMOCI IN MISERICORDIA  

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Scarica l’esercizio

L’esercizio da vivere è: custodire ciò che abbiamo accanto, la vita del fratello o sorella, la porzione di Terra che ci è stata affidata. Come? Con piccoli gesti.

DAL VANGELO della domenica (Lc 16,1-13)

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
«Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
Chiamò uno per uno i debitori del suo amministratore lopezpadrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».

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