«Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa» lc 9,33
Dio si rivela, mostra se stesso, i suoi pensieri, le sue vie. È meno misterioso di quanto noi pensiamo. Non si tiene a rassicuranti distanze, tutt’altro. Scende in campo e, con Gesù, fa di se stesso una concreta autocomunicazione: non solo si mostra, ma si offre totalmente.
Ma allora da cosa dipende quello strano senso di mistero che avvolge il nostro rapporto con lui?
Su questo dà indicazioni anche la Sacra Scrittura. Dio si rivela, spesso, di notte (in un buio fisico, ma anche simbolico, morale, interiore). Si rivela in tempi non sospetti e in modi imprevisti. Ma, spesso, l’uomo più che attendere con fiducia si lascia andare al disorientamento, al timore, a quello strano senso di torpore al limite tra la noia e l’impazienza. Ed è proprio questo a renderci ciechi e sordi a Dio. È la nostra stanchezza, il nostro «tutto e subito» il più grande impedimento nello scoprire il rivelarsi di Dio. Così per Abramo, così per Pietro, Giacomo e Giovanni prima sul Tabor e poi nel Getsemani.
Ma Dio non si arrende. E questa è la grande certezza! Supera il terrore che ci assale nel suo rapporto con lui, non si lascia fermare dal nostro dubbio, non è bloccato dall’incostanza. Ci raggiunge e si rivela, pronto e disposto a far brillare per noi la sua misericordia.
Lui si rivela; ma per noi resta un mandato: ascoltate! Ascoltate quel Gesù in cui tutto il mistero si dilegua e il volto di Dio si manifesta in pienezza.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Portaci con te, Signore Gesù, sul Tabor,
per incontrare il Padre;
per entrare in relazione con lui;
per nutrirci della sua presenza.
Portaci con te per gustare lui e,
forti della sua presenza,
scendere a valle e amare,
come te, con verità e passione,
diventando, anche noi, per tutti,
volto della sua misericordia.
Amen
ALLENIAMOCI IN MISERICORDIA

Questa settimana l’atteggiamento da coltivare è: resistere alle mille forme di torpore e di stanchezza che ci impediscono di attendere il manifestarsi di Dio nelle situazioni della vita.
DAL VANGELO della domenica [Lc 9,28-36]
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
La PREGHIERA in un formato da scaricare e condividere sui social e la fotocopertina per facebook




Calendario della Quaresima: speciale calendario per l’anno della misericordia, disegnato dal vignettista Fano e tradotto da noi di Cantalavita in italiano, con suggerimenti sia per i BAMBINI che per i RAGAZZI. Clicca >>> QUI <<<