Vivere giorni di missione in un periodo così forte come la Quaresima significa necessariamente fermarsi attorno al legno della croce e cercare di penetrarne il mistero… il grande mistero dell’amore e del dolore, della vita e della morte, della miseria e della salvezza. E direi che provare a guardare il “caro legno” senza considerare tutte queste sfaccettature significa impoverirne il senso.
Perché proprio la croce?
Perché non una morte casuale?
Perché non una malattia?
Perché Gesù è morto come il peggiore tra i peccatori?come uomo maledetto, lontano da Dio?
infondo questo diceva l’antica legge…
Eppure in lui le folle avevano contemplato il Dio dell’amore, l’amore creatore capace di abbracciare la sua creatura… questo era Gesù di Nazareth… per questo dava la vita, per questo guariva allontanando ogni sorta di malattia, fisica e morale.
Ma allora perché condannarlo? Perché esporlo al pubblico scherno? Perché così atroce sarebbe dovuta essere la sua morte?
Così… solo così… su quel legno è stata portata ogni sofferenza, ogni peccato, ogni solitudine, ogni fragilità… così, e solo così, il nostro peccato non ha conosciuto la condanna, ma ha sentito il perdono e la salvezza.
Avviciniamoci allora tutti alla croce… e portiamo le nostre solitudini, malattie, le tante croci che ognuno sente pesare sulla propria vita. Ognuno si appoggi al “caro legno” perchè lì troverà la vita… da lì la sorgente della vita.
La sua croce non è peso per noi, ma diventa per noi possibilità di vita!
Buon tutto… e la nostra missione avanza… questa sera ci aspetta la Festa della vita!
A domani!
INTANTO VI PROPONIAMO LE FOTOGRAFIE DI IERI:
Un album dicantalavita su Flickr.