Se mi amaste… – Buona domenica! – VI di Pasqua – anno C

«Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. » Gv 14,28 

«Se uno mi ama…». Inizia così il Vangelo della VI domenica di Pasqua. E ci si aspetterebbe una serie di elenchi di richieste infinite e molto serrate… giacché chi parla non è un maestro qualunque. E invece quel «Se» è seguito solo da una richiesta e da una straordinaria promessa. La richiesta è una, appunto: osservare la sua Parola. Nella Parolaconsapevolezza però che la sua è una Parola di peso, è la parola di Dio Padre… parola capace di portare vita, di rivitalizzare ciò che è morto, di creare. E dove «osservare» non ha propriamente né il senso che facilmente potremmo dargli, quale scrutare, guardare con attenzione, penetrare (significato a cui saremmo anche più abituati da un uso quotidiano) né significa semplicemente «obbedire». Osservare la parola di Dio, la legge di Dio, i suoi comandamenti, significa propriamente e primariamente: «custodire». Per il Vangelo è beato colui che ascolta e osserva: cioè ascolta e custodisce, non disperde, non sperpera il dono, poiché la Parola donata da Dio è quel seme che viene gettato da lui su ogni terreno e affidato alla libertà di ognuno. Allora… se uno ama Gesù di Nazaret non può che ascoltare e custodire la sua Parola. E chi custodisce, poi scruta, discerne e sceglie se seguire ciò che ha ascoltato.
E se lo fa, ecco che qualcosa di straordinario gli si apre davanti. Proprio perché la Parola del Maestro non è semplice parola umana, ma parola di Dio, allora ciò che accade in chi la custodisce, la segue e la realizza nella propria vita è qualcosa che ha a che fare con il divino. Più precisamente, costui o costei poiché è divenuto casa della Parola diviene anche casa di Colui che l’ha pronunciata: Dio.
Dio stesso, nella totalità del suo essere, vive e si diffonde in colui che custodisce la sua Parola.
Questo l’augurio per tutti noi. Amare il Signore, fino al punto da custodire e dare vita alla sua Parola, per diventare casa di Dio.

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO   

Ti amiamo, Signore!

Signore risorto, vogliamo amarti,
vogliamo ascoltare la tua Parola
e aderire con anima e corpo a quanto ci chiede.
Lo vogliamo anche se è difficile.
Lo vogliamo anche se tanto di noi
e delle nostre idee ci frena,
ci impedisce di fidarci.
Signore, manda il tuo Spirito,
perché ci insegni ad ascoltare
e seguire la tua Parola.
Manda il tuo Spirito,
perché ci insegni a scoprire e percorrere
le vie che la tua Parola ci indica.
Amen.

DAL VANGELO della domenica [Gv 14,23-29]
In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.6661
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

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