«Egli doveva risorgere dai morti» Gv 20,9
Ci siamo. Finalmente ci siamo: è Pasqua! Il mattino più bello. L’alba della nuova creazione. Il giorno in cui la vita ha davvero detto l’ultima parola.
È Pasqua, e l’alleluia ritorna a riecheggiare nella nostra vita. Già… l’Alleluia… grande assente di questi ultimi tempi. Ritorna sulle nostre labbra, dà il tono alle nostre celebrazioni, voce alla nostra gioia.
Non so quanto riusciate a pensarci cantando, e anzi, mi auguro che nelle vostre parrocchie quel canto sia particolarmente intenso, gioioso, esplosivo. Ma spero proprio che facendo risuonare in noi l’alleluia, il nostro cuore percepisca la forza dell’essere insieme – pur vicini o lontani –, insieme come assemblea di credenti che cercano, vedono e credono nel Signore crocifisso e risorto.
Proprio così: assemblea di credenti che cercano, vedono e CREDONO! E non c’è nulla di scontato in tutto questo.
Credenti, perché capaci di fiducia: reciproca (tra noi) e in Dio.
Uomini e donne che cercano, che non si fermano davanti a ciò che non c’è… che sembra perduto, smarrito, svanito.
Uomini e donne che cercando vedono, che riescono a guardare oltre e dentro l’assenza, che scorgono nella notte la nuova alba, che non si fermano alla superficie perché amano la profondità.
Uomini e donne che vedendo credono, che si affidano, che vivono certi di non poter contare sulle proprie forze, che sono capaci di un abbandono fiducioso in Colui che è sempre e comunque il Vivente.
E allora questo l’augurio: il sepolcro vuoto ci spinga a cercare, a non arrenderci, a scrutare l’oltre e ad affidarci, a consegnarci nelle mani di Colui che per amore ha sconfitto la morte e ha spalancato per noi, per tutti noi, orizzonti di pienezza.
Buona Pasqua a tutti noi, e vita nuova sia!
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Il sepolcro è vuoto
È vuoto, Signore! Il tuo sepolcro è vuoto.
Cerchiamo il tuo corpo,
vorremmo avere mani da toccare,
qualcuno su cui piangere,
un maestro di cui raccontare cose speciali.
Eppure non c’è più nulla. Neppure un corpo.
Ma la morte non ha vinto:
lei ci avrebbe consegnato solo un cadavere,
un pugno di ossa e polvere.
Su tutto ha trionfato la vita, la luce, l’amore.
Il sepolcro è vuoto, ma tu sei vivo!
L’umanità ti ha ucciso, ma il Padre ti ha risuscitato.
Oggi sei con noi, sei per noi, sei tra noi…
Vivo. Amen, alleluia, Signore Gesù.
DAL VANGELO della domenica [Gv 20,1-9]
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
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