«Benedetta tu fra le donne». (Lc 1,42)
Eccola, la serva del Signore: giovane, inesperta, disarmata (in tutti i sensi), capace di gioire, attenta a ciò che le accade attorno, dinamica nell’andare uscendo dalle sue cose (casa, certezze, progetti, presente, futuro). Ecco, questa è Maria di Nazaret, la donna che a Dio ha creduto decisamente e senza mezzi termini. La donna che ha permesso a Dio di entrare nella sua vita e stravolgerla.
Oggi, attraverso la voce di Elisabetta, contempliamo colei la cui vita e la cui parola porta gioia, perché dalla Parola si è lasciata abitare e alla Parola ha permesso di vivere. Il sì di Maria a Dio è diventato annuncio di gioia per il mondo. Giovanni ascolta e riconosce, Elisabetta ascolta e gioisce: chi accoglie di Dio e da Dio si lascia condurre, trasformare, riempire, vive e fa vivere.
Maria va: donna nuova, in cui Dio si sta facendo carne.
Maria accoglie: donna aperta, che non teme e non misura.
Maria parla: donna, custode silenziosa della Parola, che partorirà la parola di luce, di salvezza, di vita.
Maria crede: donna risorta che consegna al mondo colui nel quale tutta la creazione e ogni uomo e donna risorgerà.
Fermiamoci, ormai alle soglie del Natale, a contemplare Maria, creatura nel cui grembo Dio si è consegnato.
Fermiamoci, e contempliamo, nel Natale, il farsi piccolo di Dio.
Fermiamoci, e crediamo che il Natale sia la nostra possibilità di credere nell’impossibile, di rinnovare il nostro sì all’amore, di aprirci all’imprevisto che Dio potrebbe chiedere a ognuno di noi.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Maria, tu hai creduto
Maria, donna di fede semplice e concreta;
sorella nel credere e nell’attendere;
madre che ogni giorno ci offre Dio:
aiutaci ad accogliere il Signore che sta per venire,
Insegnaci a preparare il cuore alla sua venuta;
dicci come spalancare la vita al suo amore.
Con te vorremmo accoglierlo,
con te vorremmo potergli dire, ogni giorno, sì.
Amen.
DAL VANGELO DELLA DOMENICA (Lc 1,39-45)
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
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