Ripudiare…- Buona domenica! – XXVII TEMPO ORDINARIO – Anno B

«l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». (Mc 10,9). 

Ripudiare: «Respingere una persona che abbia con noi un legame sociale o affettivo, non volendo più riconoscere come giuridicamente o sentimentalmente valido tale legame: r. la moglie, il marito; r. un fratello, un amico, un compagno di lotta politica». Così si esprime Treccani. 
Ed effettivamente è qualcosa che al momento giusto, e se necessario, facciamo. Avere la possibilità di respingere qualcuno, di prendere distanze definitive, di mettere un punto a una relazione (di qualsiasi natura essa sia) ci fa sentire al sicuro, protetti da ingerenze nei confronti della nostra intimità. Per un attimo non pensiamo solo a mogli e mariti. Perché lasciatemelo dire: è troppo facile difendere con i ferri e con il fuoco il sacro vincolo del matrimonio e poi rinnegare l’ancor più sacro e originario vincolo tra fratelli e sorelle in umanità. Il Vangelo di questa domenica – se lo leggiamo non nella sua forma breve – associa al vincolo matrimoniale anche altro. Chi accoglie e rimane nella relazione sponsale è altresì capace di accogliere e rimanere nella relazione fraterna (e viceversa); è capace di accogliere anche i piccoli, coloro a cui non vengono riconosciuti neanche i fondamentali diritti.
Siamo figli e fratelli di un Dio che non ci rinnega, neppure quando ce lo meriteremmo. Siamo fratelli di un Onnipotente che si è lasciato attraversare dalla morte pur di riscattarci e di riconsegnarci alla vita.
Non possiamo continuare a scegliere la via più facile: quella della giustificazione. Non possiamo continuare a ridurre chi ci sta accanto a «una cosa» da scaricare quando inizia a essere pesante. Se lo facciamo allora dobbiamo avere il coraggio della verità: dobbiamo riconoscere di avere un cuore duro, dobbiamo dirci di aver rinnegato il Dio-fratello.

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO   

Questione di cuore

Siamo nati insieme, Signore:
plasmati dalle tue mani,
creati dal tuo soffio di vita.
Come separare ciò che tu hai unito?
Come possiamo anche solo
pensare di cancellare
il vincolo di fraternità
che ci lega fin dal primo
istante di vita?
Le tue mani ci hanno
creato fratelli.
Le nostre hanno permesso
alla morte di indebolire
la fraternità.
Insegnaci ad amare come te,
che non rinneghi, non ripudi:
semplicemente ami. Amen.

DAL VANGELO DELLA DOMENICA  (Mc 10,2-16)

In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».

La PREGHIERA  in un formato da scaricare e condividere sui social e la fotocopertina per facebook, google plus e twitter.


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