«Io sono voce di uno che grida nel deserto». (Gv 1,23)
Perché ogni anno celebriamo il Natale?
Forse perché abbiamo bisogno di far memoria di qualcosa che conta, che fa ancora la differenza, che può ancora cambiare la vita dei popoli e la storia: Dio è tra noi, viene per noi, ci incontra nella nostra stessa fragile natura. E lo fa per dirci che siamo degli amati, dei non dimenticati, dei liberati, dei redenti. E questo – in un momento storico segnato da profonde solitudini e da gravi lacerazioni umane – è il più straordinario degli annunci possibili.
La luce vera risplende per chi vive e giace nelle tenebre; la vita vera germoglia in lande secche e desertiche; il pane vivo si spezza e l’acqua zampillante sgorga, ininterrottamente, saziando e dissetando ogni fame e ogni sete di senso e di amore. Cosa potevamo aspettarci di più? Cosa chiedere di più?
Nel dono di Dio, in quel suo farsi carne di cui a Natale facciamo memoria, Dio ci ha consegnato germogli di gioia perché fioriscano e diano frutti abbondanti nella nostra vita e nella vita del mondo.
Ed è questo che i profeti hanno annunciato. È ciò che Giovanni ha indicato, la luce di cui egli stesso ha brillato. Dio è l’eterno veniente, il Creatore che ha fatto del «venire verso ogni creatura» la sua stessa condizione.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Germogli di gioia
Vieni tra noi, Signore Gesù, vieni per noi
e la tua venuta accenda la speranza nel mondo.
Vieni tra noi, Signore, come uno di noi
e la tua presenza inauguri
nuovi possibili spaccati di umanità.
Il Padre ti offre al mondo, Signore,
e tu diventi per noi germoglio di gioia,
seme di pace, raggio di tenerezza, radice di umanità.
Vieni, Signore Gesù, e rallegra il nostro cuore,
insegnaci a diventare per il mondo microfoni di gioia,
di quella gioia vera e profonda
che sa di avere in te il suo unico e stabile fondamento.
Vieni, signore Gesù, vieni!
PREGHIERE DEI FEDELI
Queste preghiere possono essere pregate dai bambini durante la celebrazione eucaristica domenicale, ma anche in un momento dell’incontro di catechesi dopo averli introdotti al vangelo della domenica.
Leggi il testo e scarica il pdf >>> III Avvento – Preghiere dei fedeli
GUIDA O CELEBRANTE: Il Signore Gesù è vicino e la sua venuta rallegra ogni cuore, dona gioia a ogni vita, porta luce nel buio, guarisce cuori spezzati e fascia con l’amore ogni profonda ferita. Preghiamolo e invochiamolo insieme: Vieni, Signore Gesù.
LETTORE: Vieni, Signore Gesù, nella tua Chiesa, perché diventi ogni giorno testimone di salvezza, instancabile costruttrice di pace, seminatrice di gioia. Noi ti preghiamo. Rit.
Vieni, Signore Gesù, in ogni famiglia che ha bisogno di sentirsi raggiunta dalla gioia, dalla tenerezza dell’amore e del perdono. Noi ti preghiamo. Rit.
Vieni, Signore Gesù, in ogni comunità ecclesiale che ha bisogno di riscoprirti, di rimetterti al centro, di sentirsi chiamata e radunata dal tuo amore. Noi ti preghiamo. Rit.
Vieni, Signore Gesù, nel cuore di ogni persona chiamata da te a essere come Giovanni: voce della tua Parola e segno vero della tua presenza. Noi ti preghiamo. Rit.
TUTTI I BAMBINI INSIEME:
Signore Gesù, tu sei vicino a noi e il nostro cuore è pieno di gioia! Nasci in noi, ma non nella culla del presepio: nasci nella culla già pronta nel nostro cuore, nella nostra famiglia. Siamo felici, Signore Gesù, e aspettarti ci rende allegri. Sappiamo che tu ci donerai il dono più importante: l’amore. Vieni, Signore Gesù, vieni!
DAL VANGELO DELLA DOMENICA (Gv 1,6-8.19-28)
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
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