“Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. Mt 11,10
È la domenica della gioia, giorno in cui urlare al mondo le meraviglie che il Signore sta operando nella nostra vita e nella storia. Giorno in cui raccontare tutto ciò che i nostri occhi vedono e che le nostre orecchie ascoltano (cfr. Mt 11,4): gli zoppi camminano, i sordi odono, i morti risuscitano…
Ma noi – diciamocelo – non vediamo tutto questo. Anzi, forse, in questo momento qualcuno tra noi ha sperimentato la visita di sorella morte, che non tornerà sui suoi passi. Forse qualcuno che camminava speditamente ha iniziato a zoppicare e chi viveva bene sta morendo a causa di una malattia. E poi in tante parti del mondo la terra si sta impoverendo di vita, di cultura, di persone, a causa di guerre, ingiustizia e violenza.
E allora, cosa dovremmo raccontare? Dove sta la gioia di cui parla il Vangelo? Dove sono finite le promesse del profeta Isaia?
L’apostolo Giacomo ci direbbe: «Guardate l’agricoltore: egli aspetta con costanza il prezioso frutto della terra» (Gc 5,7-10).
Forse è proprio qui la risposta che cerchiamo. Le promesse di Dio non diventano storia, non si realizzano senza di noi e senza la nostra povera e incerta fede. Le promesse sono il prezioso frutto che germoglia dalla nostra vita quando Dio riesce ad abitarla e a trasformala.
E allora, facciamogli casa, prepariamogli una buona accoglienza, perché tutto il mondo possa vedere e raccontare le meraviglie che Dio opera in noi sordi, zoppi, ciechi, morti…
Vieni Signore Gesù, toccaci e trasformaci! Continua a leggere La gioia: un prezioso frutto – Buona domenica! – III Avvento – Anno A