Con Maria a Betania – lunedì santo

Maria, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli e tutta la casa si riempì del profumo dell’unguento. Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse: «Perché quest’olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?». Maria di betania
Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me» (Gv 12,3-5.7-8).

Maria di Betania  

Sapevo che saresti tornato: manca solo una settimana alla Pasqua. Non avrei mai voluto rivederti. Tu stesso non vuoi essere salvato da quest’ora, proprio perché per quest’ora sei venuto. Non sopporto di vederti seduto a questo banchetto con Simone e Lazzaro che mangiano e sorridono. E Marta, tutta presa dalla gioia del tuo ritorno non capisce che tu sei tornato per morire. Eppure so che tu vorresti che anche questo tuo addio fosse accolto con gioia.    
Stasera mentre tutti ti onorano al banchetto io ti onorerò a mio modo, con questa libbra di unguento di nardo puro, così come si onora chi ci è caro, nel giorno della sua sepoltura. Vedi, tutti si meravigliano mentre io ungo i tuoi piedi con questo unguento e li asciugo con i miei capelli e tutta la casa si riempie di un profumo che non è quello del cibo, ma quello della morte.
Addio Maestro, io non ho il coraggio di seguirti. Quando mi sarò rialzata dai tuoi piedi, sarà l’ultima volta che avrai visto in volto Maria di Betania.

Così ha inizio la Passione.

Sostiamo, pregando oggi, in comunione con ogni donna consacrata, discepola del Risorto, che a Lui ha consegnato tutte le forze, l’intelligenza, il cuore, per essere trasformata in dono d’amore per l’umanità.

Ti seguiamo, Signore Gesù:
i nostri piedi sulle tue orme e le tue parole sulle nostre labbra.
Così portiamo nel mondo il profumo di Betania,
dolce e intenso aroma di dono e di morte, di amore e di risurrezione.

Il testo virgolettato è tratto dal testo Gesù e le donne di Ferruccio Parazzoli, Paoline

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