Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.
(Sal 27(26),14)
Oggi è giorno di comunione e memoria. Mi piace pensare così il 2 novembre.
Lo celebriamo sentendo vera e viva più che mai la comunione dei Santi, la comunione cioè di tutti i fedeli in Cristo, di tutti coloro che hanno creduto e si sono affidati a lui, in terra come in cielo.
Lo celebriamo facendo memoria, ricordando tutti coloro che ci fanno ancora vibrare il cuore anche se non possiamo più stringerne le mani, accarezzarne il volto, permettergli di regalarci un caldo e rigenerante abbraccio.
Oggi nella fede cielo e terra si uniscono in una comune preghiera di gratitudine e, al contempo, di suffragio.
Oggi benedizione e intercessione si incontrano e diventano volti, storie, nomi. Ognuno di noi certamente potrà arrivare in Chiesa portando con sé coloro che ha amato: oggi più di sempre. Facciamolo durante la messa, facciamolo nei nostri momenti di preghiera personale. Facciamolo visitando il cimitero.
E se possiamo raccontiamo, ricordiamo, diamo spazio alla nostalgia, ma lasciamo che ad abitarla non sia il dolore ma la gratitudine, la gioia di ricordi belli. E se ricordare ci costringerà alle lacrime… sia! Saranno lacrime grate per quelle porzioni di vita vissute insieme.
Ma se per caso venisse fuori anche un po’ di amarezza, di rammarico per ciò che la morte ci ha impedito di portare a compimento, o per quella impotenza che ci ha reso inermi di fronte alla morte, beh… consentiamoci anche questo, pur ricordando che la vita, paradossalmente, si compie proprio nella morte, e che evitarla – qualunque sia il modo in cui essa arriva – non è una nostra possibilità.
Lasciamoci accompagnare da Giobbe a guardare con occhi nuovi l’eternità, e quel passaggio così stretto e doloroso che Francesco ha chiamato Sorella morte.
Ogni volta che ascolto le sue parole la memoria va a un momento preciso della mia storia personale.
Era il 2005. Mia madre, alle prese con una malattia ormai nella fase terminale, stava pregando su questo brano. A un certo mi chiamò e iniziò a leggerlo. Poi mi disse: «Voglio che il giorno del mio funerale sia questa la lettura, perché è ciò in cui credo. Quando questa mia carne sarà completamente distrutta io vedrò davvero Dio. Voglio che tutti quelli che quel giorno piangeranno per me lo sappiano, e siano felici per questo». E poi aggiunse: «Mariangela, tutti hanno paura di parlare della morte, ma per noi credenti è un traguardo, un punto di arrivo. Quando parli della morte la gente cambia discorso, ti dicono che non devi essere pessimista. Ma tu lo sai. E vorresti che qualcuno con coraggio ti dicesse quanto sarà bello quel momento. Che condividesse con te la bellezza di quell’incontro per cui ti sei preparato per una vita. Noi cristiani parliamo di Dio, ma quando è il momento di incontrarlo ci disperiamo. Perché voi suore, voi preti non avete il coraggio di dirci quanto sarà bello? Fatelo! È quello che a un certo punto della vita serve».
Ecco, davanti a questa memoria che per me è pungolo quotidiano a ripensare il senso dell’eternità e quella comunione che ci lega nonostante la morte, io riconfermo a me e riconsegno a voi la grande certezza: siamo fatti per l’eternità, e il nostro cuore troverà davvero pace quando saremo completamente il lui.
Questo giorno ci permetta di contemplare il volto del risorto, di scoprire nel ricordo dei nostri cari la bellezza dell’eternità, di crescere nella gratitudine per il cielo che Gesù ha reso possibile a tutte e tutti noi con il dono della sua vita.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Per coloro che abbiamo amato
Noi ti lodiamo e ti benediciamo,
Signore della vita,
per coloro che abbiamo amato
e che ora sono in te:
splendore della tua luce,
germogli nuovi della tua vita.
Ti lodiamo e ti benediciamo,
per il bene che tra noi hanno seminato,
per l’amore di cui ci hanno resi capaci,
per il tratto di strada percorso insieme
che ha reso più bella la nostra vita.
Tu che sei risurrezione,
abbraccia e sostieni il nostro dolore,
accarezza la nostalgia
che fa capolino nel cuore,
apri alla tua pienezza
coloro che abbiamo amato:
vivano ora nel grembo
della tua misericordia.
Amen.
DAL VANGELO DELLA DOMENICA
(Gv 6,37-40)
In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
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1 commento su “Comunione e memoria – BUONA DOMENICA! Commemorazione dei fedeli defunti”