«Gettate la rete
dalla parte destra della barca
e troverete».
(Gv 21,6)
Mentre prego sul Vangelo che questa terza domenica di Pasqua ci dona, mi viene un sorriso dal cuore. È tutto così strano, e a tratti anche un po’ assurdo quello che la parola di Dio oggi ci dona. È certamente un’esperienza di Chiesa quella con cui ci incrociamo. Lo è nella Prima lettura, ma lo è anche nel Vangelo. Questo brano è un po’ un’appendice al Vangelo di Giovanni, una sorta di seconda conclusione. E ha un suo valore specifico: l’evangelista sta dicendo alla comunità che Pietro va guardato con un occhio particolare. Ma se da una parte l’evangelista accende un riflettore che fino a oggi la comunità ecclesiale continua a tenere acceso, riservando a Pietro e ai suoi successori un ruolo del tutto speciale, di fatto ci sono alcuni elementi che credo siano fondamentali e che devono arricchire la nostra preghiera, anche e soprattutto in un momento come questo, alle soglie di un conclave e mentre nel nostro cuore vibrano ancora i gesti e le parole di papa Francesco.
Il Vangelo per alcuni aspetti è lontano da quella sicurezza e parresia che attraversa le parole di Pietro e degli apostoli a Gerusalemme. Lì sono una spanna avanti, perché hanno vissuto, sperimentato, toccato il dono del Risorto. Ma qui, nel Vangelo, è tutta un’altra storia, e forse è la storia più umanamente vicina a noi, almeno a quelli di noi che vivono il Vangelo più come discernimento quotidiano che accende luci nella coscienza che non come obbedienza cieca, stile verità in tasca da poter scagliare contro altri.
Il Vangelo ci porta lontano da Gerusalemme. Ci riporta a casa, lì dove tutto è nato. Lungo quelle rive dove il Maestro ha chiamato, parlato, guarito.
Un ritorno a casa?
Un azzeramento di tutto il tempo vissuto insieme?
E se in quegli Undici, in quelle discepole e discepoli del Maestro, rimasti soli a portare vangelo nel mondo, fosse nato il bisogno di tornare alla sorgente?
Di sentir parlare quelle reti già una volta abbandonate, di ripercorrere quei sentieri lontani dal tempio di Gerusalemme ma pur testimoni delle opere straordinarie del Maestro crocifisso?
Di ascoltare non le voci di chi in obbedienza a Dio aveva ucciso il suo messia, ma quelle meno quotate degli umili e dei poveri che da quel messia avevano ricevuto pane, pesci, guarigione, vita?
È in quel contesto che ritroviamo Pietro e gli altri.
E sì, è vero: Pietro sarà il chiamato, il confermato, l’inviato con una missione specifica. Pietro sarà pure colui a cui tutti sono affidati. Ma quel Pietro scelto da Gesù, quel Pietro confermato nonostante tutto, ci viene consegnato dall’evangelista come colui che da solo non riesce a fare nulla, non riesce neppure a riconoscere il Signore.
E allora, in questa lunga ma fiduciosa attesa del nuovo Pietro, uniamoci come Chiesa, uniamoci in una preghiera corale chiedendo al Padre un nuovo Pietro capace di popolo, luminoso di Vangelo, risplendente di quella fragile umanità che sa riconoscere la voce del Signore non dall’alto dell’obbedienza, ma dal basso dell’ascolto; lì dove anche Gesù ha scelto di stare; lì dove la rivelazione continua, anche silenziosamente, ad accadere.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
È il Signore
«È il Signore!».
Lo dice Giovanni, lo crede Pietro,
lo hanno creduto gli Undici
e lo crediamo noi.
Sei tu, Signore risorto,
sei tu a raggiungerci
in quei momenti in cui facciamo fatica
a riconoscere anche noi stessi.
Sei tu, Signore, sei tu a venirci incontro
e a rinnovare per noi la tua chiamata,
a indicarci la via,
a offrirci nuove possibilità
e nuovo nutrimento.
Donaci il tuo Spirito perché insieme,
Chiesa di sorelle e fratelli in cammino,
riusciamo ad accorgerci di te,
della tua presenza discreta,
delle tue vie ancora inedite.
Amen.
DAL VANGELO DELLA DOMENICA
(Gv 21,1-19)
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».
Liturgia completa su >>> CLICCA QUI
La PREGHIERA e le COVER in formato da scaricare e condividere sui social




I nostri social:
1 commento su “Pietro… – BUONA DOMENICA! III Domenica di Pasqua – Anno C”