«Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta» dalla Liturgia
Quanto vorremmo sentire anche oggi: parole potenti, tanto da scuotere il male, parole vere che vibrano nel cuore, parole che ti fanno sentire bene, ti danno vita, speranza, voglia di futuro.
Siamo avvolti dalle parole: pronunciate, scritte, cantate, inviate, fotografate, musicate. Spesso siamo vittime innocenti di parole che uccidono in nome della libertà ma, ancora più spesso, siamo i carnefici.
Riempiamo l’aria scaraventando parole, che abbattono i confini, varcano le frontiere, superano le dogane, eppure non diventano mai cibo per le coscienze, pane per la speranza, acqua per la sete di senso.
Oggi, vorremmo che qualcuno ci stupisse con la delicatezza di un «ti voglio bene» vero; ci piacerebbe essere spiazzati dalla potenza del silenzio che non moltiplica parole inutili; stiamo aspettando qualcuno le cui parole siano pronunciate dalla vita e non dalla bocca; stiamo sperando che dietro l’angolo ci sia uno sguardo che ci cambi la vita, un sorriso per ricominciare, una mano tesa che riesca a dire alle nostre paure: «Uscite da loro. Liberateli!».
Aspettiamo, come sempre. Come se ciò che è stato non ci convincesse ancora. Forse dovremmo solo avere il coraggio di aprirci a chi, quelle parole, le ha già pronunciate e le sta pronunciando oggi per noi, salvando il mondo e tutta la storia.
UNA PREGHIERA PER INTERIORIZZARE
Signore Gesù, le tue parole, raggiungono il cuore,
le profondità più buie e nascoste dell’anima.
Splendono e rischiarano,
toccano e guariscono,
penetrano e consolano,
scuotono e spalancano.
Come pioggia delicata e duratura
che irrora terreni brulli,
così le tue parole nella nostra vita.
Aprici a te, Gesù di Nazaret,
Parola in cui il futuro vuole germogliare.
Amen
UN SMS DA INOLTRARE ai più giovani o ad amici (attraverso WhatsApp, SMS o sulle bacheche dei social):
Ascolta, apriti a Dio, alle sue parole: può sciogliere le catene dello scoraggiamento e guarire le ferite delle delusioni. Apriti a lui, ciò che credi, accadrà!
DAL VANGELO della domenica [Mc 1, 21-28]
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da
uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea
La PREGHIERA in un formato da scaricare e condividere sui social
Suor Mariangela Tassielli, fsp