Processioni tra fede e superstizione

processioniUna volta, mi diceva un sacerdote, la gente andava dai santi, si recava in Chiesa e pregava, invocava la loro intercessione, si scomodava.
Oggi no!
I santi devono muoversi, si scomodano loro, devono stare ai dictat di chi li porta.

Cosa sono diventate le processioni? Testimonianza di quale fede? Non certo di una fede cristiana.
Oggi i santi, tutti i santi, ridotti a statue mute, hanno più il volto di quel peccaminoso vitello d’oro, che non di Gesù Cristo. Al loro collo l’oro offerto dai fedeli non è frutto grato e gratuito di una grazia ricevuta, ma sembra avere la puzza dei superstiziosi cornetti rossi.
E non dite che esagero, perché basta vedere cosa sono diventate le processioni, chi comanda e quanta malavita c’è dentro, per smentire ogni attacco a questo post.

Dovremmo solo vergognarci. Tutti!
Vogliamo piegare il Vangelo alle nostre vedute.
Vogliamo che la Chiesa ci renda più facile vivere, magari con più leggerezza e senza sensi di colpa.
Vogliamo trasformare la santità in superstizione!
Quando l’era dei privilegi finirà, e la fede avrà un suo prezzo, in termini di coscienza, allora vedremo chi crede…. perché sinceramente il Vangelo non ha bisogno di credenti che urlano cori da stadio contro i vescovi, non ha bisogno di onorevoli cheprocessione litigano in Chiesa per i primi posti, non ha per nulla bisogno di portatori che minacciano di mollare le statue in mezzo a una via… le statue possono tranquillamente restare dove sono e magari capiremo che sarà arrivato il tempo di far uscire, al loro posto, il Vangelo.

Personalmente forte solidarietà e preghiera per tutti quei vescovi e sacerdoti che stanno tentando di liberare la fede popolare dalla schiavitù di mercenari.

suor Mariangela Tassielli, fsp

4 pensieri riguardo “Processioni tra fede e superstizione”

  1. grazie sr Mariangela per questo bellissimo articolo chiarificatore: la Chiesa deve dare chiarezza ai suoi credenti!

  2. comunque l’urlo contro evidentemente certi vescovi ci sta, vedi alcuni loro silenzi su certe questioni delicate, dove la verità è stata “ferita”. ciao

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