Coraggio ben pagato!

Coraggio ben pagato quello di chi rischia con il Signore.

Parola di chi si è buttato, ha rischiato e non è rimasto deluso!

Mi piacerebbe chiederlo a genitori, educatori, adolescenti e giovani: ma cosa vi resta di questo mondo e di questa vita quando vi private di esperienze straordinarie in nome della normalità, delle certezze e del controllo razionale. E incontrare Dio è un’esperienza straordinaria. Ma perchè non buttarsi, perchè tentennare, perchè non rischiare per paura?

I parroci trattengono per paura di perdere; i genitori trattengono i figli, noi non molliamo quello che ci sembra di possedere, gli animatori non mollano i propri ragazzi… tutti stringono e nessuno perde.

Testimoni di cosa, allora? E soprattutto di chi?

Dicono che segue Dio chi cerca ragioni per vivere e per sperare; chi ha paura della sua vendetta finale; chi sa fare i conti per l’oggi e per l’eternità… dicono, ma quante se ne dicono… e pensare che se avessimo il coraggio di annunciare lo stesso Dio di Gesù Cristo tutto sarebbe così diverso…

Una sola cosa io so: Ci hai amato tanto da dare il tuo unico Figlio per la nostra salvezza.

Ma come ti conosceranno se nessuno ti annuncerà?

10 pensieri riguardo “Coraggio ben pagato!”

  1. Ciao Arnaldo, sono Mariangela… ho s-postato io qs commento qui. E’ stato lasciato sul mio space di msn che però altro non è se non un ponte verso questo spazio virtuale. Mi sembrava, data la rilevanza della condivisione, che postarlo qui fosse importante… Sai da Paolina non posso non permettere che certi messaggi trovino vie per correre sempre più velocemente. Chi sia Arnaldo però non saprei dirti… è anche possibile a qs punto che voi siate la stessa persona… facci sapere. Ciao e cmq grazie

  2. vorrei sapere chi è questo Arnaldo che ha scritto,
    perchè anch’io sono arnaldo e sono seminarista e sono al 4 anno di formazione.
    rispondete sul sito.
    Arnaldo

  3. Carissima Mariangela, sono Arnaldo, seminarista del IV anno di formazione, hai perfettamente ragione… quando dici che incontrare Dio è un’esperienza bellissima ed è ancora più bello quando riesci a vederlo nel volto del’altro (sopratutto negli ammalati e nelle persone che vengono isolate da noi che pensiamo di essere migliori di loro). Conosco Dio e il mio amico Gesù da 12 anni e da allora non l’ho bbandonato più, siamo una cosa sola anche se a volte fare delle scelte nel suo nome può essere difficile ma non rinnegherei niente, nemmeno una virgola di tutte le mie scelte e le mie convinzioni e il mio impegno è quello di farlo conoscere a tutti quelli che incontro sul mio cammino senza troppe parole ma con la mia vita, il mio modo di essere e di fare, ecc.
    Veramente dobbiamo impegnarci tantissimo in questo mondo nel quale ci troviamo a vivere perchè si pensa a tutto tranne che alla vita interiore e Dio è sempre messo da parte…
    impegnamoci nel nostro piccolo e con le nostre difficoltà poi Lui benedirà tutto quello che facciamo perchè lo compiamo nel Suo nome.
    In preghiera per te ,
    Arnaldo

  4. Ho perso tante volte nella vita!
    Perso nel senso di “lasciar andare-rinunciare-rischiare-partire…” e all’ultimo sì detto al Signore mi sono ritrovata qui a Mosca. Ho perso molto, ho lasciato la terra, la lingua, la cultura, un mestiere, gli amici, la comunità… è stata una potatura quasi radicale, ma direi che il Signore è così affidabile che fa affrontare qualsiasi situazione, qualsiasi potatura fino alla morte. Sapendo che non è l’ultima parola, sapendo che non ti lascia lì.
    Un po’ come è capitato al popolo d’Israele: lasciare l’Egitto era affascinante ma anche rischioso, sapendo cosa si lasciava e sapendo che ci si poteva fidare solo di un sogno per una nuova terra, di un paio di condottieri e di un Dio dei padri, di chi era vissuto nel passato.
    Chi si è fidato, non ha camminato invano nel deserto, scoprendo un nuovo modo di vivere. Vale la pena perdere tutto per seguire il Signore.

  5. E’ proprio vero, è sempre Dio che fa il primo passo verso di noi, ma anche noi dobbiamo aprire i nostri occhi, le nostre orecchie e soprattutto il nostro cuore, per cogliere tutti i suoi segnali. Se non vogliamo avere nulla a che fare con Lui, Egli ci lascia liberi di farlo e quindi rimanere nel buio. Anche noi dobbiamo mettere del nostro.
    Un saluto a tutti.

  6. sai da esperienza da atea non penso che sia molto questione di tentennamenti… semplicemente Dio nn si comprende, Dio è qualcosa che non è razionale, non si tocca, non si vede, non senti la sua voce, non lo vedi materialmente… quindi razionalmente pensi: non esiste, è qualcosa che nn si vede nn si tocca, non lo senti… in realtà Dio si rivela nella vita attraverso i fatti, le esperienze, tutto porta a lui… ma nn so spiegare perchè… so solo che un giorno mi sono sentita voluta bene da un Papa morto e che mi sono sentita chiamata a leggere il vangelo e ad andare a messa per saperne di più, per conoscere chi è questo Dio che è un’entità così infinitamente superiore da non essere compresa, da nn capirne tutt’ora il vero valore perchè non basta una vita per comprenderlo… e onestamente credo sia inutile a volte farsi tante domande se poi alla fine è Dio che si mostra nn sono stata io ad avvicinarmi a lui…si vede che mi ha visto così interiormente scioddata che ha avuto pietà e ha detto:-bhè sta figlia tena bisogno d’aiuto serio!!! hahahahha- questa è parte della mia esperienza 🙂 baci mari

  7. e se la paura di perdere ti fa sentire come una persona con due teste, come qualcuno che non sa più ritrovare il suo equilibrio??? che si fa??? come si riprende a vivere la solita vita??? a dormire di notte???

  8. “cantalavita”, questa pagina mi ha colpito veramente tanto… forse perchè mi trovo tra quelli che hanno paura di rischiare, di buttarsi, di fidarsi ciecamente di Dio… tra quelli che non mollano ciò che credono di possedere, tra quelli che hanno paura di perdere… eh già, PERDERE è una parola che da poco tempo è entrata nel mio vocabolario.
    Ma nello stesso tempo sento nel cuore il grande desiderio di annunciare Dio ad ogni persona, di far conoscere il Signore della vita, dell’amore, della gioia a chiunque mette sulla mia strada… proprio oggi nella mia preghiera personale ho chiesto a Dio il coraggio di vivere con Lui, per Lui e in Lui perchè solo la sua grazia mi basta. Tutto il resto ci tiene legati, mi tiene legata ad una normalità… è vero quando scrivi “tutti stringono e nessuno perde”, è vero perchè mi ci ritrovo pienamente: “tutto stringo e niente perdo”.
    Per l’apertura dell’anno paolino ho avuto la grazia da Dio di poter fare un pellegrinaggio sulle orme di san Paolo… è stato veramente bello… lo consiglio a tutti! Nel carcere Mamertino ho pregato tanto pensando a Paolo in catene con tanti altri cristiani e non, che si facevano forza con la parola di Dio… Paolo in quella situazione di grande sofferenza annunciava la salvezza, predicava l’amore di Dio… da questo grande santo della Chiesa dobbiamo prendere esempio di come e per chi vivere!!!
    Forse è arrivato il momento di spezzare le catene che mi legano alla normalità, che mi impediscono di volare alto, che mi allontanano da Dio.
    E’ ora di rischiare per il Signore perchè è la sua grazia che mi renderà felice e che mi salverà!

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