«Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!». Lc 17,19
Fermiamoci un attimo, rallentiamo le nostre corse quotidiane e guardiamoci attorno. Quante sono le cose belle e buone che ci circondano? Faccia quest’esercizio anche chi si sente la persona più sfortunata della Terra. Lo dobbiamo a noi stessi, al mondo in cui viviamo e a Dio. Nulla nasce con noi; nulla ci deve la vita; nulla, in fondo, ci è dovuto. Eppure a volte ce ne dimentichiamo…
Ci rivolgiamo a Dio e ai fratelli con la stessa umile semplicità, attenzione e fiducia vissuta da quei dieci lebbrosi di cui ci parla il Vangelo (Lc 17,11-19). Ma dopo cosa diventiamo?
Se il dono è ricevuto e la preghiera ascoltata, il più delle volte ritorniamo per la nostra strada come se tutto ci fosse dovuto.
Se nulla, delle nostre richieste, è stato esaudito, ci arrabbiamo, sbattiamo le porte (anche del cuore) e chiudiamo ogni forma di comunicazione (sia con Dio sia con i fratelli).
Il punto è: quanto siamo realmente capaci di gratitudine? Quanto i nostri atteggiamenti profumano di «grazie»?
Chi è capace di gratitudine, sa vivere una relazione con il mondo, con se stesso e con Dio, da persona libera e liberante… veramente risorta!
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Dirti grazie Signore!
Oggi, Signore,
non vogliamo dirti altro
se non «Grazie!».
Per quanto, ogni giorno, ci doni;
per la vita che ci sembra
più un diritto da reclamare,
che un dono immeritato;
per il tempo e per il sole sorge;
per gli sguardi che incrociamo
e per le mani che stringiamo.
Grazie, Signore,
nostro Padre e Creatore,
per le tenere e delicate carezze
con cui silenziosamente ci raggiungi.
Per la tua paziente attesa delle nostre risposte;
per quelle mille forme di guarigione interiore
che restituiscono pace al nostro cuore
anche in tempi di bufere.
Grazie, Signore, semplicemente
perché ci sei e perché ci sono. Amen.
ALLENIAMOCI IN MISERICORDIA

Può la misericordia non avere il sapore della gratitudine? Decisamente no! E allora alleniamoci in gratitudine: impariamo a non dare per scontato il bene che riceviamo.
DAL VANGELO della domenica (Lc 17,11-19)
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».
La PREGHIERA in un formato da scaricare e condividere sui social e la fotocopertina per facebook, google plus e twitter.




Grazie Signore. Tutto è Tuo dono. Apri i nostri occhi affinché riusciamo a vedere lo splendore del Tuo Amore. Grazie anche per il dono dei frateli di questo sito che ogni domenica ci spezzano la Tua parola
Grazie al Signore, anche per voi amiche e per questa straordinaria possibilità di pregare insieme, anche se a distanza
grazie Dio per quello che sei e ci dono quotidianamente…Grazie