«Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini» Lc 5,10
«Simone, prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca!». Quante volte la poesia del «prendere il largo» fa dimenticare la radicalità di quelle reti gettate dopo una notte di fatica inutile, di quella fiducia che in un istante deve annientare l’esperienza per credere nella parola dell’ultimo arrivato, non pescatore per giunta.
Simone e i suoi compagni sperimentano l’impatto sconvolgente di quella chiamata ad andare, al largo, contro ogni logica e ogni dato di fatto. Sperimentano lo stupore di un’esperienza che porta frutto quando meno te lo aspetti. Sperimentano l’andare proprio nel momento della delusione massima, quando la fatica è rimasta sterile.
Oggi non è diverso!
Guardiamoci attorno. La gente fa ressa ovunque ci sia qualcosa o qualcuno che regali istanti di felicità.
In tanti siamo alle prese con i nostri quotidiani lavori e facciamo i conti con la delusione di aver faticato inutilmente.
Il Vangelo chiama anche noi, proprio noi, tutti noi. Dobbiamo andare, smettere di vivere vite condizionate dal bisogno di certezze.
La Parola ci manda per vivere in modo differente; per far sì che la vita sia audace, essenziale, capace di sperare contro ogni speranza. Basta stare a guardare le mille sorgenti di felicità. Scegliamo, noi per primi, l’unica fonte di vita e facciamo della nostra vita un’esplosione naturale di luce.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Chiamati
Vieni, Signore Gesù,
accostati a noi e spingici
a scegliere la vita vera,
a giocarci in nome della fiducia,
a staccarci dalle sicurezze.
Insegnaci a fidarci
della tua parola che, sempre,
spalanca orizzonti immensi.
Insegnaci ad andare, con te,
oltre ciò che già
stringiamo tra le mani
e ci blocca in porti sicuri.
Amen.
ALLENIAMOCI IN MISERICORDIA

Staccarsi dalle sicurezze. Questo è l’esercizio su cui allenarsi in settimana. Fino a quando nelle scelte saremo condizionati dal bisogno di certezze, non riusciremo né a scoprire né a scegliere il bene.
DAL VANGELO della domenica [Lc 5,1-11]
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
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