“Amerai il Signore tuo Dio
con tutto il tuo cuore,
con tutta la tua anima,
e con tutta la tua mente…
e il tuo prossimo come te stesso”.
Dal Vangelo di Matteo (Mt 22,34-40)
XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO -Anno A-
La parola a…
don Paolo Curtaz
Cosa è essenziale alla vita? Cosa è essenziale alla fede? E alla fede cristiana? Come possiamo dire il cristianesimo a chi ne ha una percezione superficiale e frammentaria? Gesù mi chiede di amare con forza, con intensità, più che riesco, dando del mio meglio. Quante persone conosco che si deprimono perchè non riescono ad amare come vorrebbero! E Gesù dice loro: ama come riesci, non come vorresti. Gesù mi chiede di amare con passione, a costo di bruciarmi. Quante persone conosco che, scottate da esperienze negative, amano con il freno a mano tirato. E Gesù dice loro: ama e, se sbagli, pazienza. Non vuole persone tiepide, il Rabbì, vuole entusiasti come Davide, come Paolo, preferisce chi sbaglia per eccesso che per difetto. Gesù mi chiede di amare con intelligenza, conoscendo, imparando, nutrendo la mia mente, aperti alle esperienze più diverse. Quante persone pensano che credere nel Dio dei cattolici equivalga a cestinare il cervello! E Gesù dice loro: scoprite quanto Dio è creativo, immaginifico, stupendo, diffuso, presente ovunque. Di più: quella sottile annotazione “come te stesso” ci spalanca orizzonti ancora più ampi. Posso amare solo se mi amo. Posso accogliere solo se mi sono accetato.
Posso anche considerarmi non amabile, ma Cristo mi dice che Dio ama me, con le mie fatiche, i miei limiti, le mie storie, le mie oscurità. Non mi ama perchè amabile, non mi ama perchè me lo merito ma, amandomi mi rende amabile.
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