
Samuele fino allora
non aveva conosciuto il Signore,
nè gli era stata ancora rivelata
la parola del Signore.
Dal libro di Samuele (1 Sam 3,3-10.19)
II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO -Anno B-
La parola a…
don Paolo Curtaz
La fede non è fare, sapere, ma conoscere.
Noi per primi siamo chiamati ad andare a vedere, noi per primi siamo chiamati a fare l’esperienza della sequela.
Ed essi andarono, videro e retarono con lui. Dopo essersi fidati restano, accettano, si lasciano coinvolgere.
L’annotazione finale di Giovanni è simpaticissima: erano circa le quattro del pomeriggio.
Quel giorno, quell’istante, è così importante per lui che segna l’inizio di una nuova vita. Sono passati forse sessant’anni da quell’evento e il discepolo ricorda l’ora precisa, tutto è cambiato, ormai, per Giovanni e Andrea: quel giorno è stato come l’inizio di una nuova Creazione.
Per chi incontra il Signore i giorni non sono più uguali, ma diventano gravidi di una luce nuova.
Ciò che ci attande nell’ordinarietà del nostro tempo è l’incontro con il Signore, l’esperienza della sequela.
Se sapremo ogni giorno spalancare gli occhi e riconoscere l’Agnello che passa, potremo cambiare la nostra esperienza di vita, senza lasciar cadere neppure una delle parole che il Signore ci vorrà ancora donare.
…e per riflettere puoi scaricare: Trovare l’uomo
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