La Parola viene su… – Buona domenica! – II AVVENTO – Anno C

«Preparate la via del Signore». (Lc 3,4) 

II domenica di Avvento. La figura centrale attorno a cui ruota la narrazione evangelica è Giovanni il Battista, o almeno così sembrerebbe. Precursore, mandato tra la gente per svegliare le coscienze da ogni possibile torpore; instancabile predicatore dell’Atteso che sta per venire; scomodo disturbatore per chi ha preferito accontentarsi di un compromesso che attendere, sperando.
Tutto vero.
Eppure la dinamica narrativa che più facilmente attrae la nostra attenzione non può distrarci dalla perla che l’evangelista Luca, in questo brano di Vangelo ci offre: la parola di Dio venne su Giovanni. La Parola, quella creatrice, quella che pronunciata dal Padre ha fatto i cieli e la terra, le galassie e gli oceani, l’uomo, la donna e ogni essere vivente… quella Parola venne e viene. Viene, non semplicemente venne! È Parola viva che è presso il Padre, ma che per noi si è fatta carne. È Parola dinamica che continuamente si offre a noi.
Giovanni va e predica e annuncia e grida e indica le vie di Dio perché la Parola lo abita, lo riempie, lo avvolge, lo invia.
La Parola venne e viene! Che consolazione infinita. La Parola è la prossimità di Dio per noi, è la vita divina che ogni giorno possiamo ricevere, è il suo amore che ci esplode dentro rendendoci ogni giorno un po’ più Dio… e per questo un po’ più umani, più fratelli, più amanti dell’umanità.
Giovanni riceve il dono, la Parola, e la sua vita diventa prossimità: va agli altri, non resta nella sua solitudine, nel suo deserto, nella sua personale scelta di vita.
Così noi. Possiamo ricevere la Parola, il Cristo; ma se la Parola troverà davvero spazio in noi, questo lo potremo capire solo dalla nostra disponibilità a farci prossimi del fratello a noi prossimo.

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO   

Vieni in noi, spingici oltre noi

Vieni, Signore Gesù,
Parola di vita che ci spinge verso la vita.
Vieni su di noi, vieni in noi
e spalanca i nostri ristretti spazi interiori;
spingici oltre i nostri piccoli orizzonti,
insegnaci ad andare, spinti dall’amore,
verso chi ci vive accanto,
verso chi attraversa, anche casualmente, la nostra vita.
Vieni, Parola che crea e salva;
vieni, Signore, e abita in noi!

DAL VANGELO DELLA DOMENICA  (Lc 3,1-6)

Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto.
Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa:
«Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sarà riempito,
ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte
e quelle impervie, spianate.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».

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