RAGAZZI & DINTORNI – Ottobre 2011 – Gioia

SEMINA GIOIA ATTORNO A TE

di Fausto Negri

Nell’attuale società dell’immagine occorre presentarsi sempre sorridenti sul palcoscenico della vita. Non per nulla gli attori più pagati e più apprezzati sono i comici. Ma la vera gioia non si identifica con il ridere o il far ridere, con il solo divertimento o con l’evasione dalla propria realtà.
La gioia autentica, però, è un’esperienza interiore: deriva dall’essere in pace con se stessi e dal sapersi in buone mani… qualunque cosa succeda!
Essa è frutto del nostro impegno ma, ancor di più, dono dello Spirito Consolatore.
Un cuore sereno è sempre un cuore grande, pieno di dolcezza. Non giudica. Irradia gioia.
Benedetto XVI ha detto: «Dove manca la gioia, dove l’umorismo muore, qui non c’è nemmeno lo Spirito Santo, lo Spirito di Gesù Cristo. E viceversa: la gioia è un segno della grazia. Chi è profondamente sereno, chi ha sofferto senza per questo perdere la gioia, costui non è lontano dal Dio del Vangelo, dallo Spirito di Dio, che è lo Spirito della gioia eterna».

Sei felice quando, nonostante tutti i limiti e avversità, ti senti sorretto dal braccio di un Dio che ti vuole bene. La via della felicità non è una strada asfaltata che corre al di fuori della tua vita quotidiana. È un cammino che puoi percorrere in lungo e in largo, nella ordinarietà. La gioia è il frutto di una vita buona, accolta come un dono e donata con generosità. Occorre aprire gli occhi e vedere i doni che Dio ci fa giorno dopo giorno: gli amici, un fiore, il sole, un senso di appagamento che ti pervade quando ti senti amato.
Sei felice quando ti guardi con amore, accettandoti per quello che sei, anche con i tuoi limiti e debolezze, e ti senti in armonia con te stesso.
Guardare il mondo con sentimenti di lode, vuol dire riconoscerlo sotto un’altra luce. Guardare i propri simili come un regalo del buon Dio, significa riconoscerli come persone, farli rifiorire.
Sei un infelice se tu diventi il tuo pensiero più grande. Chi continua a ruotare attorno al proprio «io» diventa una disgrazia anche per se stesso. Se ti servi degli altri soltanto per i tuoi comodi, andrai incontro a continue delusioni.
Se vuoi renderti felice, chiediti come la tua vita possa diventare una benedizione per altri. La gioia, quando non è condivisa, muore velocemente. Se ti domandi qual è stata la gioia più bella che hai provato nella tua vita, credo che la risposta sia: «Quando sono riuscito a fare felice qualcuno». Dona gioia a una persona e la ritroverai moltiplicata per te sul volto dell’altro.
Affidati al Dio della gioia. Sia la gioia (tua e del prossimo accanto a te) a ispirare le tue azioni e i tuoi pensieri, a guidare le tue scelte e decisioni. «Dio ama chi dona con gioia» (2Cor 9,7).
La tua presenza sia per tanti come un raggio di sole, quando le nubi e i temporali oscurano la meta. Cammina. Sogna. Porgi a tutti un saluto e una benedizione.

Per cambiare i propri occhiali e vedere il lato buono in ogni cosa, occorre farsi «una sana pulizia della mente». Liberarsi da frasi, quali: «Non ce la farò mai!… Non valgo niente!… Figurati se…». Come si fa a Pasqua in casa, occorre ripulire il cuore, spazzando via ciò che irrita o affligge e le cause di lamentele e critiche.
Perché si realizzi ciò nella vita dei ragazzi, si propone una dinamica in cui, ci si concentra prima sul positivo, riportando su un cartellone le risposte dei ragazzi:

  • Quali sono «le cose belle» che mi sono capitate nella mia esistenza: persone che mi amano; incontri significativi; amici che si interessano di me; educatori che mirano alla mia crescita e formazione; situazioni vissute con gioia: vacanze, feste, incontri di gruppo, momenti di preghiera…?
  • Quando sono riuscito a mostrare un volto «bello e cordiale», suscitando benevolenza e gioia?
  • Quando mi sono lasciato prendere dallo stupore di uno sguardo, di una parola, di uno spettacolo, di un panorama?
  • Per tutto il positivo sperimentato, si rende lode al Signore, che attraverso ogni volto e situazione ci manifesta il suo amore.
  • Poi far prendere coscienza degli aspetti personali che impediscono di gioire e conducono a lamentarsi, recriminare e giudicare. Questi, in genere, nascono dalla mancata esperienza dell’amore vero, dal proprio egoismo e orgoglio. Se si spezza la catena dell’orgoglio e dell’egoismo accogliendo l’amore del Signore, di cui non possiamo dubitare, si sprigiona dal proprio cuore la gioia e l’ottimismo e si riesce a comunicarli agli altri.
  • Quindi si invitano i ragazzi a sorridere spesso. Madre Teresa diceva che «non sapremo mai quanto bene è capace di fare un semplice sorriso».

Questo e molti altri suggerimenti per la catechesi dei ragazzi sul numero di Ottobre dell’inserto Ragazzi & Dintorni dossier mensile di Catechisti Parrocchiali.

Inoltre ON LINE l’aggiornamento del materiale per il post riservato ai lettori della rubrica Musica di Catechisti Parrocchiali – Ottobre 2011. Per accedere è necessaria la password indicata nell’articolo.

—>Gioia che rinasce, Sole che sorge!!! <—

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2 pensieri riguardo “RAGAZZI & DINTORNI – Ottobre 2011 – Gioia”

  1. …quest’articolo ogni mattina dovremmo leggerlo e farne il ns vademecume ed il mondo scoppierebbe di gioia e forse anche si incendirebbe l’Amore :-))

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